Disc 1 / Side A | ||||||
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Non mi svegliate ve ne prego
Ma lasciate che io dorma questo sonno Sia tranquillo da bambino Sia che puzzi del russare da ubriaco Perche volete disturbarmi Se io forse sto sognando un viaggio alato Sopra un carro senza ruote Trascinato dai cavalli del maestrale Nel maestrale, in volo Non mi svegliate ve ne prego Ma lasciate che io dorma questo sonno C'e ancora tempo per il giorno Quando gli occhi si imbevono di pianto I miei occhi, di pianto |
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Disc 1 / Side B | ||||||
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(musica: G. Nocenzi / testo: F. Di Giacomo, V. Nocenzi)
Tu chi sei, citta non citta che vivi appesa in giu alle tue corde d'aria ferma. Travi, tubi senza dimensioni, freddi quarzi invecchiati. I tuoi mille ascensori di carta velina che vanno su e giu senza posa, nessuno che scende, nessuno mai sale. Sottile non citta che reggi tutto su niente : ogni retta poggia su se stessa, ogni curva su se stessa, assurdi equilibri spostati. Luci opache le tue rare stelle, il tuo sole e spirato. Che altro ti resta se non l'uomo nudo che io vedo ogni giorno quel pazzo padrone, poeta o predone che vive sull'ultima trave. Si frega le mani poi ride, o non ride... saltella leggero dal trave a una curva ma oggi l'ho visto tuffarsi nel vuoto cosi d'improvviso pero non so dire se urlasse o ridesse. Qui il vento non soffia i rumori ma c'e il silenzio che sa scrivere nell'aria ferma. Sottile non citta fra i tuoi perenni grigi sola. |