Disc 1 | ||||||
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1. |
| 2:49 | ||||
Un giorno all'improvviso la luna si stancò di guardare il mondo di lassù; prese una cometa, il volto si velò e fino in fondo al cielo camminò. E sorpresa fù che la bianca distesa non fosse neve. Eran solo sassi e i piedi si ferì, piangendo di nascosto lei fuggì. Affrontare il mondo a piedi nudi non si può e dall'alto a spiarlo lei restò. E sorpresa non è più che la bianca distesa non sia neve. |
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2. |
| 5:07 | ||||
Mi piace spettinato camminare col capo sulle spalle come un lume così mi diverto a rischiarare il vostro autunno senza piume. Mi piace che mi grandini sul viso la fitta sassaiola dell'ingiuria, l'agguanto solo per sentirmi vivo al guscio della mia capigliatura. Ed in mente mi torna quello stagno che le canne e il muschio hanno sommerso ed i miei che non sanno di avere un figlio che compone versi ma mi vogliono bene come ai campi, alla pelle ed alla pioggia di stagione raro sarà che chi mi offende scampi dalle punte del forcone. Poveri genitori contadini certo siete invecchiati, ancor temete il signore del cielo e gli acquitrini genitor che mai non capirete che oggi il vostro figliuolo è diventato il primo fra i poeti del paese ed ora con le scarpe verniciate e col cilindro in testa egli cammina. Ma sopravvive in lui la frenesia di un vecchio mariuolo di campagna e ad ogni insegna di macelleria alla vacca s'inchina sua compagna. E quando incontra un vetturino gli torna in mente il suo concio natale e vorrebbe la coda del ronzino regger come strascico nuziale. Voglio bene alla patria benché afflitta di tronchi rugginosi mi è caro il grugno sporco dei suini e i rospi all'ombra sospirosi son malato d'infanzia e di ricordi e di freschi crepuscoli d'aprile. Sembra quasi che l'acero si curvi per riscaldarsi e poi dormire. Dal nido di quell'albero le uova per rubare salivo fino in cima ma sarà la sua chioma sempre nuova e dura la sua scorza come prima. E tu mio caro amico vecchio cane fioco e cieco ti ha reso la vecchiaia e giri a coda bassa nel cortile ignaro delle porte dei granai. Mi sono cari i miei furti di monello quando rubavo in casa un po' di pane e si mangiava come due fratelli una briciola, all'uomo ed una al cane io non sono cambiato, il cuore ed i pensieri son gli stessi sul tappeto magnifico dei versi voglio dirvi qualcosa che vi tocchi. Buonanotte, la falce della luna si cheta mentre l'aria si fa bruna dalla finestra mia voglio gridare contro il disco della luna. La notte è così tersa qui forse anche morire non fa male che importa se il mio spirito è perverso e dal mio dorso penzola un fanale. O pegaso decrepito e bonario il tuo galoppo è ora senza scopo e giunsi come un maestro solitario e non canto e non celebro che i topi. Dalla mia testa come uva matura gocciola il folle vino delle chiome voglio essere una gialla velatura gonfia verso un paese senza nome. |
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3. |
| 2:49 | ||||
Nelle acque di quel lago
la mia donna si bagnava poi sciogliendosi i capelli una storia raccontava, di un castello in fondo al lago tanti anni fa, tanti anni fa, ed io ora te la canto fu un giorno a mezza estate mentre il sole ci scaldava io all'ombra di quei rami al suo canto mi assopivo Spesso questo ci accadeva tanti anni fa, tanti anni fa, ed io ora te lo canto. Era sera sai, era sera ormai e di colpo mi svegliai. Era sera sai, era sera ormai e da solo mi trovai, nel lago. Forse per curiosita lei scese dal lago so che un giorno salira per me Era sera sai, era sera ormai e di colpo mi svegliai. Era sera sai, era sera ormai e da solo mi trovai, Nelle acque di quel lago la mia donna si bagnava tanti anni fa, tanti anni fa, Tanti anni fa, tanti anni fa. |
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4. |
| 4:09 | ||||
Gli alberi sono alti, le foglie crescon verdi
Da quanto tempo non vedevi il tuo amore, da tanto, ed oggi e tornato tutto solo: e giovane ma crescera. Padre, o padre, mi hai fatto un grave torto mi hai dato in moglie a chi e poco piu di un bimbo, ha quindici anni ed io gia quasi venti: e giovane ma crescera. Figlia, o figlia, non ti ho mai fatto torto, ti ho dato in moglie al figlio di un Signore, il tuo bambino sara ricco e rispettato: e giovane ma crescera. Padre, o padre, domani saro sola, lo manderanno lontano un anno ancora, e al suo ritorno avra un figlio a lui straniero: e giovane ma crescera. Ieri al mattino seduta al tuo balcone spiavi i ragazzi giocare per la strada, il tuo vero amore di loro era il piu bello: e giovane ma crescera. Un anno dopo aveva preso moglie, il tempo passa ed e padre di un bambino, il tempo corre ed il tuo fior sulla sua tomba: e giovane ma crescera. |
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5. |
| 4:51 | ||||
Dormono le cime dei monti, dormono le valli,
le famiglie dei rettili nella nera terra, dorme la belva e la stirpe delle api, gli uccelli dalle lunghe ali. Dormono le cime dei monti, dormono le valli i mostri negli abissi del rosso mare, dorme la belva e la stirpe delle api, gli uccelli dalle lunghe ali. Con il resto dei tuoi sogni costruisci una nave, con il resto dei tuoi sogni hai tessuto le vele, per vederla scivolare sul fiume mentre siedi ad aspettare di vederla risalire. Con il resto dei tuoi sogni costruisci una nave, con il resto dei tuoi sogni hai tessuto le vele per vederla scivolare sul fiume mentre siedi ad aspettare di vederla risalire. |
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6. |
| 4:11 | ||||
Venite tutti, che strana meraviglia il mare ci portò. Venite tutti, è Gulliver il grande che il mare ci portò. Addormentato davanti a noi Gulliver il grande. È una nera montagna che ci toglie il sole, è Gulliver il grande che il mare ci portò. Così curioso davanti a noi l'uomo montagna ci guarda già, venite tutti ad ammirare la meraviglia vista mai. Gli omini piccoli che sanno già che la sua forza li aiuterà Gulliver il grande si chiede già in quale altro mare naufragherà. Venite tutti, che strana meraviglia il mare ci portò. Venite tutti, è Gulliver il nano che il mare ci portò. Che effetto prima, davanti a noi Gulliver il nano, ma i suoi occhi cercano già i nostri volti, è Gulliver il nano che il mare ci portò. Venite tutti ad ammirare la meraviglia con cui giocare, così indifeso davanti a noi come un bambino a cui insegnare, E mentre invece dentro di sè del nostro aspetto lui ride già, Gulliver il nano sognando sta un altro mare per naufragare. |
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7. |
| 4:29 | ||||
Cosa dice il monte alla neve
che si scioglie e va? Non racconta poesie, ma sa... Rifluisce il fiume se la neve va, foglie, verde e fiori e la pioggia lo bagnera; Il cerchio della vita lei a lui riunira. Cosa dice alla madre il figlio che crescendo va? Non racconta poesie ma sa... Rifluisce il fiume se la neve va, Scendono i sentieri fino al punto che li unira; Il cerchio della vita lei a lui riunira E niente mai perduto va, al centro tornera. E niente mai perduto va, al centro tornera. E niente mai perduto va, al centro tornera... Cosa dice il ramo alla foglia che all'autunno va? Non racconta poesie ma sa... Rifluisce il fiume se la neve va, di certo a primavera come gemma lei tornera; Il cerchio della vita lei a lui riunira. Cosa dice il vecchio alla morte che in attesa sta? Non racconta poesie ma sa... Rifluisce il fiume se la neve va, danzano le cose e la danza non finira. Il cerchio della vita lei a lui riunira. E niente mai perduto va, al centro tornera. E niente mai perduto va, al centro tornera. E niente mai perduto va, al centro tornera... |
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8. |
| 3:33 | ||||
Il tuo vestito lungo che sfiora il prato, e quella tua dolcezza che si è vestita a festa io l'ho riconosciuta, Donna mia. Dal sogno il passo è stato breve, se ti ho seguito non ricordo, senza vederti ti ho sognato, donna mia. Le tue mani antiche si aprono lievi e porgi i tuoi frutti, la tua terra è ricca; non ti ho aspettato invano, donna mia. Se ti ho seguito non ricordo, senza fatica ti ho creduto, senza dolore mi hai voluto, donna mia. I tuoi occhi larghi cancellano i segni, mi guardi ed io non fuggo, mi ascolti ed io mi chino, non ti ho sorriso invano, donna mia. Mai niente è andato perduto, se ho avuto freddo non ricordo, senza vederti ti ho toccato, donna mia. |
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9. |
| 3:27 | ||||
Ed ora sciogliti i capelli,
che ti coprano le spalle, che si avvolgano ai tuoi fianchi, hai dormito un lungo inverno, ora vesti la tua gioia. Inginocchiati alla fonte e purifica le labbra dal sapore di quel sonno, hai sognato un lungo inverno, ora vivi la tua gioia. Ora sei la nube che va, sei l'erba, il fiore, ruscello che oggi torna, Se sei uomo o donna, chissa, o la farfalla che oggi o domani fuggira. ..e le tue mani sono dolci inganni. I tuoi passi non han tempo, stai vivendo senza eta, puoi danzare fino a sera, puoi amare fino all'alba, che la gioia sia con te. ..e le tue mani sono dolci inganni. |
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10. |
| 4:09 | ||||
E gira e va,
e balli la danza, ti ritrovi gia piu in la... piu in la E gira e va, e balli la danza, ti ritrovi gia piu in la... piu in la E gira e va, e balli la danza, ti ritrovi gia piu in la... piu in la |