Milla volte il di moro, E voi, empi sospiri, Non fate, oime, che in sospirando io spiri? E tu alma crudele, se il mio duolo T'affligge si, che non ten' fuggi a volo? Ahi, che sol Morte al mio duolo aspro e rio Divien pietosa e ancide il viver mio! Cosi dunque i sospiri e l'alma mia Son ver me spietati e Morte pia.
Quando ridente e bella Piu vaga d'ogni stella Mi si mostra Licori E seco scherzan lascivetti Amori, Tutto gioisco e si di gioia abbondo Che de la gioia mia gioisce il mondo.
Madonna, io ben vorrei Che sosse in voi quant'e belta pietade O tanta crudeltade quant'e belta pietade Che l'una al cordaria quel che defia O l'altra siniria siniria la vita mia
Ardita zanzaretta Morde colei che il mio cor strugge e tiene In cosi crude pene; Fugge poi e rivola In quel bel seno che il mio cor invola, Indi la prende e stringe e la da morte Per sua felice sorte. Ti mordero ancor io, Dolce amato ben mio, E se mi prendi e stringi, ahi, verro meno Provando in quel bel sen dolce veleno.
Baci soavi e cari, Cibi de la mia vita, C'or m'involate, or mi rendete il core. Per voi convien ch'impari Come un'alma rapita Non sente il duol di morte E pur si more.
Candido e verde fiore, Che di speranza e fede Tu pur m'imbianchi e mi rinverdi il core. Lasso, si come chiaro in te si vede Il tuo color sincero, Scoressi io si de la mia donna il vero; O di mia speme allor goder potrei, O di mia fede ne' tormenti miei!