Disc 1 | ||||||
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1. |
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Sono nato in un morbido nido di paglia
quando la guancia di mia madre era ancora di ovatta. Il giorno passavo le ore a contare i burattini umani volpi tese a rubare nel mio cortile. E una notte un fischio di luce come una lamiera affilata di una spada mi apriva dal cuore agli occhi e un angelo, un angelo grande poi sempre piu piccolo leggero, imprendibile mi sorrideva tra gli echi di un sogno in un tubo di ferro. Angelo, ciondolo osceno della mia vita custode malizioso della mia fortuna quella notte tu mi hai promesso che t'avrei rivisto oggi ho visto tanti uomini ma ti sto aspettando ancora.Sono nato in un morbido nido di paglia quando la guancia di mia madre era ancora di ovatta. Il giorno passavo le ore a contare i burattini umani volpi tese a rubare nel mio cortile. E una notte un fischio di luce come una lamiera affilata di una spada mi apriva dal cuore agli occhi e un angelo, un angelo grande poi sempre piu piccolo leggero, imprendibile mi sorrideva tra gli echi di un sogno in un tubo di ferro. Angelo, ciondolo osceno della mia vita custode malizioso della mia fortuna quella notte tu mi hai promesso che t'avrei rivisto oggi ho visto tanti uomini ma ti sto aspettando ancora.Sono nato in un morbido nido di paglia quando la guancia di mia madre era ancora di ovatta. Il giorno passavo le ore a contare i burattini umani volpi tese a rubare nel mio cortile. E una notte un fischio di luce come una lamiera affilata di una spada mi apriva dal cuore agli occhi e un angelo, un angelo grande poi sempre piu piccolo leggero, imprendibile mi sorrideva tra gli echi di un sogno in un tubo di ferro. Angelo, ciondolo osceno della mia vita custode malizioso della mia fortuna quella notte tu mi hai promesso che t'avrei rivisto oggi ho visto tanti uomini ma ti sto aspettando ancora.Sono nato in un morbido nido di paglia quando la guancia di mia madre era ancora di ovatta. Il giorno passavo le ore a contare i burattini umani volpi tese a rubare nel mio cortile. E una notte un fischio di luce come una lamiera affilata di una spada mi apriva dal cuore agli occhi e un angelo, un angelo grande poi sempre piu piccolo leggero, imprendibile mi sorrideva tra gli echi di un sogno in un tubo di ferro. Angelo, ciondolo osceno della mia vita custode malizioso della mia fortuna quella notte tu mi hai promesso che t'avrei rivisto oggi ho visto tanti uomini ma ti sto aspettando ancora.Sono nato in un morbido nido di paglia quando la guancia di mia madre era ancora di ovatta. Il giorno passavo le ore a contare i burattini umani volpi tese a rubare nel mio cortile. E una notte un fischio di luce come una lamiera affilata di una spada mi apriva dal cuore agli occhi e un angelo, un angelo grande poi sempre piu piccolo leggero, imprendibile mi sorrideva tra gli echi di un sogno in un tubo di ferro. Angelo, ciondolo osceno della mia vita custode malizioso della mia fortuna quella notte tu mi hai promesso che t'avrei rivisto oggi ho visto tanti uomini ma ti sto aspettando ancora.Sono nato in un morbido nido di paglia quando la guancia di mia madre era ancora di ovatta. Il giorno passavo le ore a contare i burattini umani volpi tese a rubare nel mio cortile. E una notte un fischio di luce come una lamiera affilata di una spada mi apriva dal cuore agli occhi e un angelo, un angelo grande poi sempre piu piccolo leggero, imprendibile mi sorrideva tra gli echi di un sogno in un tubo di ferro. Angelo, ciondolo osceno della mia vita custode malizioso della mia fortuna quella notte tu mi hai promesso che t'avrei rivisto oggi ho visto tanti uomini ma ti sto aspettando ancora. |
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2. |
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Ti ho salutata un giorno di caldo
stringendomi al letto girando le spalle al tuo ultimo sguardo. Volevo strisciare, baciare i tuoi piedi e chiedere a un altro di prendere il mio posto per essere libero di venire con te Serenesse, Serenesse, ritorna. Il sole e di troppo per un uomo solo che ti cerca illuso e si ritrova straniero in cento strade diverse con il desiderio di avere il tuo viso il giovane corpo che gioca con il mio sorriso Serenesse, Serenesse, ritorna. Odio le cose, le strade, la gente che ti vedono vivere in questo momento e contro il mio odio e la mia paura io provo a tagliare un esile tronco sul quale passare dall'altra sponda dove sei tu ad amare Serenesse, Serenesse, ritorna. |
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3. |
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4. |
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Sulla strada della pioggia
Lui prendeva a calci l'acqua Un velo rosso moriva Danzando, ai suoi piedi. Il buio di rosso macchiava Il cielo e sull'asfalto vegliava Una finestra di ferro Una croce di legno, per un uomo solo. E tu che solo cammini sull'acqua Sogni inseguendo Misterioso il tuo viso Per vetrine smeraldo In un boulevard a Saint-Germaine. Il San Bernardo fresco di latte Regala parole in un cofanetto da re In cambio di altre, altre parole In cambio del solito panino del giorno. E il sole ci stava osservando Dall'altro capo dell'autostrada Mentre tu, oratore, parlavi. Invito tutta la gente A mangiare collane E succhio al sole mio amico L'ultimo caldo respiro. Canto e gioco con gli occhi E ho di fronte la strada Che mi parla e mi ricorda Le pietre rimosse nella vendemmia. E il vino che ho raccolto Oggi io l'offro a mia madre Che un giorno da una finestra di sole Ha offerto me al mondo. E il sole ci stava osservando Dall'altro capo dell'autostrada Mentre tu, oratore, parlavi. |
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5. |
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6. |
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All'alba di un villaggio deserto
con scarpe lucide e un berretto con tante cose in tasca e confusione nella testa il tuo passo fermo calpestava le pietre della lunga strada che portava alla meta desiderata. Gli anni correvano coi tuoi passi gli anni logorarono i tuoi passi quei passi fermi da padrone che poi diventarono passi spenti di un pastore la tua montagna era sempre piu alta la tua strada era sempre piu lunga. Anche il sole che ti riscaldava e ti accompagnava ora ti tradiva, ora ti odiava anche la donna che un tempo ti consolava ora l'hai persa e non l'hai piu ritrovata. Mille volti hai incontrato mille strade ti hanno indicato mille strade senza sbocchi angeli di marmo ti hanno accecato gli occhi. Gli anni correvano coi tuoi passi gli anni logorarono i tuoi passi quei passi fermi da padrone che poi diventarono passi spenti di un pastore la tua montagna era sempre piu alta la tua strada era sempre piu lunga. Un giorno il sole ti ha spaccato la testa un giorno l'acqua si e fatta vetro un giorno l'aria ti ha gassato i polmoni un giorno il vento ti ha strappato i capelli un giorno la muffa sulle tue labbra e cresciuta. Un giorno la pioggia ha bagnato il tuo viso e tu hai pianto e tu hai riso e poi di colpo ti sei ritrovato come morta cenere in un accampamento desolato e poi di colpo tu sei risorto come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto. |