Disc 1 | ||||||
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1. |
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Mentre il fucile urla fuoco tutto il giorno
volano avvoltoi nel cielo blu attorno, avanza il battaglione, brilla il ferro e l'ottone, e cadono sull'erba mille bravi cittadini. C' un re, c' un re che non vuol vedere, c' un re, c' un re che non vuol sapere. Mentre il cannone lancia lampi nel cielo, rullano tamburi incalzano zampogne, insieme nella polvere, sangue e sudore, e cadono sull'erba mille bravi contadini. C' un re, c' un re che non vuol vedere, c' un re, c' un re che non vuol sapere. C' un re che dorme rapito dalle rose, non si sveglia nemmeno quando madri silenziose unite nel dolore a giovani spose, gli mostrano un anello con inciso sopra un nome. C' un re, c' un re, che non scende dal trono, c' un re, c' un re che non fa nessun dono. C' un re, c' un re che non scende dal trono, c' un re, c' un re che non fa l'ultimo dono. |
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2. |
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Nella grande citta
Ricoperta dalla polvere, Son rimasti solo in due, Lontani quattro miglia. Sulla strada principale Ognuno pensa: "Si, lo so, Sono rimasto solo io, sono solo." Sopravvissuti per un caso Alla grande distruzione, quando il vento separo terre emerse Da gran tempo. Qualche dio li porto, dalle magiche Montagne, dalle magiche montagne, giu in citta citta. Lui ricorda ancora bene le parole tramandate: "Quando il Mondo tremera, solo un uomo e una donna, rimarranno, Chi lo sa? a ricordare, poi pensare, ma un ombra bianca ci Sara, Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Nella grande citta, ricoperta dalla polvere, son rimasti solo In due, lontani solo un passo. Sulla strada principale, le Mani son vicine, ma un'ombra bianca E gia nel cielo. Quando il sole si sposto dalla sua costellazione, ed il mare Separo terre emerse da gran tempo. Quando Dio li porto Dalle magiche montagne, dalle magiche montagne, Giu in citta. Lui ricorda ancora bene le parole di quel vecchio: "Quando Il mondo tremera, solo un uomo ed una donna. Un mondo nuovo nascera, sotto un cielo senza stelle, sotto un mondo Antico e perso. Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... |
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3. |
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Donna, che mi stai vicino, col tuo calore accendi il camino,
Con il tuo cuore profondo, fa che l'amore diventi il mio Mondo. Fa che la luce mi insegni il cammino e un angelo mi Stia vicino. Quando mi arrabbio e sto male perdonami e Fammi capire. Dammi un minuto di grande silenzio cosi che Io possa pensare, a volte fa male scavare di queste memorie si Puo naufragare. Donna facciamo l'amore, perche fra noi non occorre parlare. Di te ora voglio esser fiero con il tuo aiuto saro un uomo Vero. Fa che le lacrime scendano fino a bagnare quei fogli Ingialliti, dove tutte le donne che ho avuto ormai sono solo Ricordi vissuti. Amica non perderti, stammi vicino, andremo Per mille sentieri, fra gli sbagli di ieri fra gli sbagli di ieri. Di te ora voglio esser degno, sarai regina nel mio piccolo Regno, e per quanto il mio mondo sia Piccolo, c'e una luce che parte dal cuore. Ora conosco la Strada, resta con me, non avere paura. Sapro fra la notte ed il giorno, guidare la nave Nel suo ritorno. Amica di sempre non c'e piu bufera, che possa Tenerci lontani, se uniamo le mani, se uniamo le mani. |
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4. |
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E lui parte sempre solo, travestito da signore, silenzioso tra le
Ombre, senza fare rumore. E si sa che anche stavolta finira che lui va a bere, dove non Credono per niente se lui dice che e un mestiere. Ma e lui ladro di sogni, un lavoro che gli rende bene, lui li Prende quando, curiosi, si avvicinano alla terra, e al mercato Poi li vende, li vende ai gran signori. Poi qualcuno lo regala, Lo regala ai pittori, ai pittori e ai loro grandi amori. E lui torna sempre solo, travestito da signore, silenzioso Come un'ombra, senza far rumore. E si sa che anche stavolta, finira che lui va a casa, e sua Moglie non ci crede, se lui dice che e un mestiere. Ma e lui ladro di sogni, un lavoro che gli rende bene, lui li Prende quando, curiosi, si avvicinano alla terra, e al mercato Poi li vende, li vende ai gran signori. Poi qualcuno lo regala, Lo regala ai pittori e ai loro grandi amori. |
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5. |
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Disceso nella gola fra gli scogli dell'anfratto lucida le sue rive
Il sassofrasso, gioca con la sabbia fra le dita dei bambini, Ossigena le polle dei girini, ti parla mentre passa di sentieri di Montagna quasi che venisse dalla cuccagna. Ma il gioco di colori della vecchia tintora che sciacqua le Coscienze, anche la mia, si mescola ai liquami della fogna di Montese, insieme a quelli del macello del paese, e gia un po' Meno pura l'acqua che va giu in pianura, il corso della Schiuma non e chiaro. Se ti senti niente quando ti senti vuoto prigioniero dei Ricordi a poco a poco. Forse e il tuo rifiuto di entrare nella Strada che ti ha fatto perdere la squadra. Ma il ricordo di lezioni fatte al tocco di campana da ragazzi In una pieve di montagna. Forse aiuta il lungo corso a Ritrovar se stesso, a decantar la fanga del progresso. Non la si Puo bere pero puoi farci il bagno il volto di quest'acqua e Ancora umano. Rimuovi i tuoi ricordi come i sogni che hai gia fatto, mentre La ceramica si beve il sassofrasso e il ruscello che cantava Puro dentro il suo bacile sputa piombo arsenico e metile. Il Cambio di canzoni piu non suona la campana, quest'acqua adesso e malsana. Se ti senti niente quando ti senti vuoto, prigioniero dei Ricordi a poco a poco. Forse e il tuo rifiuto di entrare nella Strada, che ti ha fatto perdere la squadra. Pero nella sua loggia saltellando contro il masso, ancora Scende ancora il sassofrasso. Ma se sei privo di ogni squadra allora prendi la strada, che ti Porta in alto, magari su in contrada Il fango dell'inverno copre i segni dei gerani, ieri impegna L'oggi nel domani. L'importante e l'individuo, l'importante e la persona, che Trasforma dentro al tempo la sua zona, il fango dell'inverno Copre i segni dei gerani, ieri impegna l'oggi nel domani. |
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6. |
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Non ci sono prati, solo muri consumati, per giocare poche
Pietre o qualche canna di bambu. Per vivere, rubare, per sopravvivere, ammazzare, strana Legge della vita di tribu. In favelas. In favelas. Sembra che qualcuno ha disdegnato loro il cielo Negl'occhi brilla l'odio e nelle vene scorre il gelo Nati tra ingiustizie, tra rifiuti ed immondizie prima ancora di Acquistarla han gia perso dignita. Sogni tra le stelle in mano poche caramelle, il passato e Inesistente, non ha volto il presente. Sfilano le squadre della morte per le strade alla ricerca di Giustizia e giustizia non sara. In favelas. In favelas. Brucia tra le fiamme il cuore dentro le capanne Uccisi sopra un marciapiede, tanto, nessuno vede. Il mondo li rifiuta, perche il mondo non aiuta Ti ha chiamato a stare zitto, questo e l'unico diritto. Sogni tra le stelle in mano poche caramelle, il passato e Inesistente, non ha volto il presente. Sfilano le squadre della morte per le strade alla ricerca di Giustizia e giustizia non sara. In favelas. In favelas. |
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7. |
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Mi chiederai perche
Io apro le finestre Nella notte buia, Quando il cielo dorme. Rispondero: lo so, Che io son figlio del vento, Che mi aiuta ancora A vivere felice. Mi chiederai perche Io apro le finestre Sulle strade vuote, Quando la gente dorme. Rispondero: lo so, Che io son figlio della notte, Che mi aiuta ancora A vivere felice. E allora vivo e vivo forte, Faccio mia questa notte, Faccio mio il suo respiro. Mi chiederai perche io Chiudo le finestre, Quando sorge il sole E le stelle son lontane. Rispondero: lo so Che io son figlio della notte, Che mi aiuta ancora a pensare. E allora vivo, e vivo forte, Con mille pensieri, Con mille idee. E, allora vivo, e vivo forte, Faccio mia questa notte, Faccio mio il suo respiro |
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8. |
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Forse e solo un ricordo del tempo che va, forse e solo
Speranza gia morta, chissa? E forse e una cosa che mai si fara, e forse una volta, un Ricordo era gia. Il profumo dell'incenso si riflette, forte e denso, sulla nebbia Del cortile che si alza sulle rive. Gente in fila sale in barca, pendolari che ogni alba, Riperpetuan laghi e monti, uno spinge i loro giorni. Nel rumore del carretto, steso sotto il berretto, uno ronfa Gia ubriaco, mentre il mulo gira adagio. Tanti bravi sopra i muri, rimpiangon gli anni duri, e anche Andarla a denunciare, anche un niente puo fruttare. Il gioco degli scacchi, dell'avere per se, rompe i contatti di Chi scaltro non e. La stanchezza dei rotti rompe i perche, ma la guerra fra i Tutti, la ordina un re. Vecchia manda l'acqua, col rumore di risacca, sulla ruota del Mulino, che riempie il suo destino. Tra le canne di un canale, trilla il liuto del giullare, nel far Finta di esser sordo, intanto trova un accordo. Cerca una coerenza, la musa di ogni scienza, che armonizza, Varie parti, poi procede senza sbalzi. Ma la nube sopra il lago, resta il segno di un peccato, dal Mistero sempre uguale, che ci fa inchinare al male. Certo, viene voglia, di dire: "Ho gia dato" a chi inventa Conferme o chi ti chiede un passato. E forse una cosa che mai si fara e anche una volta un ricordo Era gia. E forse una cosa che mai si fara e anche una volta un ricordo Era gia. |
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9. |
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Ma cosa parlate, se non sapete
Non gli serve l'aiuto di nessuno. Quando il vento mostra il suo vero volto, Lui parla alle foglie, amiche rumorose. E per un sorriso ti regala una poesia, Un pezzo di vita e poi scappa via. Ma cosa parlate, se non sapete Non gli serve l'aiuto di nessuno. Lui scrive di notte mentre la gente dorme, Nelle sue tasche solo fogli di carta, Ricordi di vita e di follie vissute, Storie di amori e di stelle perdute. Ma come son belle le poesie di Enrico, Che parlan di mare e di polene vive, Di scogli bianchi e di acque profonde, Di piccole barche, contro grandi onde. Ma come son belle le poesie di Enrico, Che parlan di lui e della sua vita. |
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10. |
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Ricordo ancora tutto, come una vecchia storia, di nobili,
Plebei e feudatari, lontana come l'anima dal reo o il tempo Da un pensiero che grida forte la sua identita e che non finira Come non puo finire l'eterno. Che invece di sprezzanti ideali di potere, di dollari, di Mercedes E di stragi, di golpe, di campagne elettorali, misteri e Quirinale, si spiega con ben altre soluzioni Che a quella gente la sulle poltrone stan sui coglioni. Ma cosa sto dicendo, che razza di discorso, possibile che Ancora non me ne renda conto, che quel che e stato e stato, Che non c'e piu riscontro tra quello che vorremmo e cio a cui Andiamo incontro. Tra vivere felici anche non proprio come dive E tante condizioni in cui si sopravvive, E ancora tra paradisi di boschi, fiori e rivi, E ozono, marmitte, diossina e detersivi. Io proprio non capisco il falso della gente, Che a tutti i costi vuole dimostrare, Sfoggiando l'apparenza che conviene, di esser gente bene E che in fondo non c'e piu gran differenza Fra loro, l'avvocato, lo stilista o l'eminenza. E la televisione libro sempre aperto, Delle tangenti sa dirci quasi tutto Delle storie di famiglie puritane, di scandali e sottane, Ma quel che e importante si e taciuto, Non e occultamento di notizia, m giornalismo muto. Ma di che sto parlando io me ne rendo conto, Che in fretta o all'incontrario sta gia girando il mondo, Che ormai ogni valore ha gia toccato il fondo, E che ogni musicista, dicono, sia un parassita immondo. Ma allora, a questo punto, che cosa dovrem dire Noi che mitra e bombe non riusciam a concepire Ci spiace che la gente sia costretta a subire Sperando almeno che chi e insoddisfatto, ci stia a sentire |