Alla fine Lui verra Il sole oscurera E i tuoi occhi accechera. Alla fine Lui verra. Tra suoni apparira, Suoni che rifiuterai. Anima ascolta, Un suono uscira Dalla porta celeste, Un suono di eternita. Ti verra dentro gli occhi, Ti verra dentro il cuore. Alla fine Lui verra Il tuo capo abbasserai, La tua lingua spezzerai. Alla fine Lui verra La sua mano ti porgera, Ma tu cieco rifiuterai. Anima vuota Lo specchio getta al vento, Anticipa quei suoni Col suono della tua voce. Ti verra dentro gli occhi Ti verra dentro il cuore. Dalla porta celeste, Un suono di eternita. Ti verra dentro gli occhi Ti verra dentro il cuore
E guardai, scrutai, quel vecchio a Monaco quel sorriso, quella birra quante cose poi pensai, la mia mente a una folla di sguardi fissati dietro a quei fili spinati. E lo spiai, scrutai, divise immaginai, di uno che, marci, l'Europa calpest, la mia mente a una folla di sguardi spietati fuori da quei fili spinati. Lo guardai nel fondo dei suoi occhi lo fissai insistendo sempre pi per vedere se c'era colpa o, paura perch, per quale ragione. E guarda, scrutai, niente poi notai solo rughe sul viso,dal tempo seminate, non aveva artigli, tremavan le sue mani come quelle di mio padre. Lo guardai... Ritornai poi, ancora a Monaco lo cercai, ma ormai, lui non era pi, la mia mente, quella folla, quelle mani tra un volo di gabbiani
Non dire niente Fra un minuto il giorno nascera E l'uomo che io ero morira.
Amica mia Questa casa non e casa mia Col primo vento caldo me ne andro.
Cielo grande cielo blu Quanto spazio c'e lassu Cammino solo e non ti sento piu. Cielo grande cielo blu Al mio fianco c'eri tu E il giorno che nasce Cancella ogni segno di te.
Un giorno insieme A lanciar sul fiume i sassi e poi Capire cosa siamo in fondo noi.
Amica mia So che forse tu non capirai Ma un uomo, no non e contento mai.
Cielo grande cielo blu Quanto spazio c'e lassu Cammino solo e non ti sento piu
Torna al tuo pianeta Mongo, torna al tuo sole Gordon non vagare per universi bui di una falsa coscienza non andare nel freddo di un niente che speranza pi non ha. Hai staccato il tuo segnale che ti legava alla terra ti sei levato dalla rotta dell'astronave guida credi di poter andare da solo nel vero al di l. Per i pazzi non c' pi pace e tu sei pazzo Gordon dentro il freddo non c' vita e tu sei morto Mongo un fantasma opalescente maledetto nel ricordo della sua gente.
In quei disegni senza pi serenit niente aquiloni, solo amare realt, niente pi azzurri che colorano il cielo solo pastelli che sporcan tutto nero. In quei disegni senza pi umanit niente sorrisi solo gesti di libert niente pi prati, ma strade con barriere, solo guerrieri che agitano bandiere. Ma questa guerra uno strano gioco, consuma gente, vita a poco a poco, con i sassi contro a quelle bombe quelle grida contro quegli spari. In quei disegni senza pi semplicit persiane chiuse, solo graffi di verit, niente cortili cos pieni e rumorosi solo figure e volti timorosi. Ma questa guerra... In quei disegni senza pi serenit niente aquiloni, solo amare realt, niente pi azzurri che colorano il cielo solo pastelli che sporcan tutto nero.
Lunga e diritta correva la strada l'auto veloce correva la dolce estate era gi cominciata vicino a lui sorrideva vicino a lui sorrideva. Forte la mano teneva il volante forte il motore cantava non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava quel giorno che ti aspettava non lo sapevi ma cosa hai provato quando la strada impazzita quando la macchina uscita di lato e sopra un'altra finita e sopra un'altra finita. Non lo sapevi ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa quando anche il cielo di sopra crollato quando la vita fuggita quando la vita fuggita. Vorrei sapere a cosa servito vivere, amare, soffrire spendere tutti i tuoi giorni passati se cos presto hai dovuto partire se presto hai dovuto partire. Voglio per ricordarti com'eri pensare che ancora vivi voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi che come allora sorridi.
Ho visto La gente della mia eta andare via Lungo le strade che non portano mai a niente Cercare il sogno che conduce alla pazzia Nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno gia Lungo le notti che dal vino son bagnate Dentro le stanze da pastiglie trasformate Lungo le nuvole di fumo, nel mondo fatto di citta, Essere contro od ingoiare la nostra stanca civilta E un Dio che e morto Ai bordi delle strade Dio e morto Nelle auto prese a rate Dio e morto Nei miti dell'estate Dio e morto. Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede In cio che spesso han mascherato con la fede Nei miti eterni della patria o dell'eroe Perche e venuto il momento di negare tutto cio che e falsita Le fedi fatte di abitudini e paura Una politica che e solo far carriera Il perbenismo interessato, la dignita fatta di vuoto L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto E un Dio che e morto Nei campi di sterminio Dio e morto Coi miti della razza Dio e morto Con gli odi di partito Dio e morto. Ma penso Che questa mia generazione e preparata A un mondo nuovo e a una speranza appena nata Ad un futuro che ha gia in mano, a una rivolta senza armi Perche noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore e per tre giorni E poi risorge In cio che noi crediamo Dio e risorto In cio che noi vogliamo Dio e risorto Nel mondo che faremo Dio e risorto, Dio e risorto
Io, un giorno crescer?br />e nel cielo della vita voler? ma un bimbo che ne sa sempre azzurra non pu?essere l'et?.. Una notte di settembre mi svegliai, il vento sulla pelle; sul mio corpo il chiarore delle stelle, chiss?dov'era casa mia, e quel bambino che giocava in un cortile...
CORO: Io, vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro, soldi in tasca non ne ho, ma lass?mi ?rimasto Dio...
S? la strada ?ancora l? un deserto mi sembrava la citt? ma un bimbo che ne sa, sempre azzurra non pu?essere l'et?.. Una notte di settembre, me ne andai: il fuoco di un camino non ?caldo come il sole del mattino; chiss?dov'era casa mia, e quel bambino che giocava in un cortile...
Ed io, sono ancora qui a cantare Come quando si diceva non potete giudicare Ho visto passare le stagioni Ho cantato altre canzoni Ho imparato ad ascoltare.
Ho sperato che cambiasse il mondo E ho lottato e ho cantato che ormai e gia morto Dio.
Oggi che sperare sembra un lusso C'e chi parla di riflusso e si rifugia nel privato Elena ha il suo lupo e una pistola Va a vivere da sola Dice che ha dimenticato.
E ho visto passare tanta gente Qualcuno ha raccontato che ormai non serve a niente.
Poi a volte scopri che non sai perche vivi Cosa fai, se e miracolo o follia Se gli anni che passano sono tanti La ragione per cui canti Puo esser solo nostalgia.
Ma se ho cantato dentro il tempo Se sto al ritmo della storia Forse c'e ancora scampo E sopra i miei mucchi di memoria Io continuero a cantare ....
Molto secca era la pelle del nostromo La sua mano calda come il caldo mare Venne un vento a spettinare le sue onde Il veliero non pote piu navigare, Il veliero non pote piu navigare.
Da uno squarcio nel suo ventre cosi immondo Casse d'oro e di gioielli a galleggiare Vecchi legni gia marciti dalle onde Cento vite e una gran rabbia da scoppiare, Cento vite e una gran rabbia da scoppiare.
Mille storie nella sabbia a conservare I segreti delle scienze e le illusioni Una vecchia cassa piena di canzoni Notti eterne senza stelle a illuminare, Notti eterne senza stelle a illuminare.
Sulla roccia schiaffeggiata e trasformata Siede l'uomo coi capelli color sale Riflettendo la sua vita romanzata La risposta e con lo sguardo a chi gli pare, La risposta e con lo sguardo a chi gli pare.
La sua vita con fatica vela e vola Il ricordo come il riccio buca il mare Quel veliero nelle fiabe gia s'invola Resta solo giu un relitto a ricordare.
Quante storie che ci sputa fuori il mare Sputa fuori solo la punteggiatura Di un romanzo che nasconde dei suoi buchi Mille pagine di un diario di minuti Ti ricordano che li la vita e dura, Ti ricordano che li la vita e dura.