Disc 1 | ||||||
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Torna al tuo pianeta Mongo,
torna al tuo sole Gordon non vagare per universi bui di una falsa coscienza non andare nel freddo di un niente che speranza pi non ha. Hai staccato il tuo segnale che ti legava alla terra ti sei levato dalla rotta dell'astronave guida credi di poter andare da solo nel vero al di l. Per i pazzi non c' pi pace e tu sei pazzo Gordon dentro il freddo non c' vita e tu sei morto Mongo un fantasma opalescente maledetto nel ricordo della sua gente. |
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4. |
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Mentre il fucile urla fuoco tutto il giorno
volano avvoltoi nel cielo blu attorno, avanza il battaglione, brilla il ferro e l'ottone, e cadono sull'erba mille bravi cittadini. C' un re, c' un re che non vuol vedere, c' un re, c' un re che non vuol sapere. Mentre il cannone lancia lampi nel cielo, rullano tamburi incalzano zampogne, insieme nella polvere, sangue e sudore, e cadono sull'erba mille bravi contadini. C' un re, c' un re che non vuol vedere, c' un re, c' un re che non vuol sapere. C' un re che dorme rapito dalle rose, non si sveglia nemmeno quando madri silenziose unite nel dolore a giovani spose, gli mostrano un anello con inciso sopra un nome. C' un re, c' un re, che non scende dal trono, c' un re, c' un re che non fa nessun dono. C' un re, c' un re che non scende dal trono, c' un re, c' un re che non fa l'ultimo dono. |
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5. |
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6. |
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Fra i fiori tropicali, fra grida di dolcezza
la lenta lieve brezza scivolava. E piano poi portava fischiando fra la rete l'odore delle sete e della spezia. Leone di Venezia, leone di S. Marco, l'arma cristiana al varco dell'oriente. Ai porti di ponente il mare ti ha portato i carichi di avorio e di broccato. Le vesti dei mercanti trasudano di ori, tesori immani portano le stive. Si affacciano alle rive le colorate vele, fragranti di garofano e di pepe. Trasudano le schiene, schiantate dal lavoro, son per terra mirra, oro e incenso. Sembra che sia nel vento su fra la palma somma il grido del sudore e della gomma. E l'Asia par che dorma, ma sta sospesa in aria l'immensa millenaria sua cultura. I bianchi e la natura non possono schiacciare i Buddha, i Chela, gli uomini ed il mare. Leone di S. Marco, leone del Profeta, ad est di Creta corre il tuo vangelo. Si staglia contro il cielo il tuo simbolo strano la spada, e non il libro hai nella mano. Terra di meraviglie, terra di grazie e mali, di mitici animali da |
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7. |
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Salvador era un uomo, vissuto da uomo
Morto da uomo, con un fucile in mano. Nelle caserme i generali, brindavano alla vittoria Con bicchieri colmi di sangue, di un popolo in catene. Da un cielo grigio di piombo Piovevano lacrime di rame, Il Cile piangeva disperato La sua liberta perduta. Mille madri desolate, piangevano figli scomparsi L'amore aveva occhi sbarrati di una ragazza bruna. Anche le colombe erano diventate falchi, Gli alberi d'ulivo trasformati in croci. Da un cielo grigio di piombo Piovevano lacrime di rame, Il Cile piangeva disperato La sua liberta perduta. Ma un popolo non puo morire, non si uccidono idee Sopra una tomba senza nome, nasceva la coscienza. Mentre l'alba dalle Ande rischiara i cieli, Cerca il suo nuovo nido una colomba bianca. Da un cielo grigio di piombo Piovevano lacrime di rame, Il Cile piangeva disperato La sua liberta perduta. |
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8. |
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Mi chiederai perche
Io apro le finestre Nella notte buia, Quando il cielo dorme. Rispondero: lo so, Che io son figlio del vento, Che mi aiuta ancora A vivere felice. Mi chiederai perche Io apro le finestre Sulle strade vuote, Quando la gente dorme. Rispondero: lo so, Che io son figlio della notte, Che mi aiuta ancora A vivere felice. E allora vivo e vivo forte, Faccio mia questa notte, Faccio mio il suo respiro. Mi chiederai perche io Chiudo le finestre, Quando sorge il sole E le stelle son lontane. Rispondero: lo so Che io son figlio della notte, Che mi aiuta ancora a pensare. E allora vivo, e vivo forte, Con mille pensieri, Con mille idee. E, allora vivo, e vivo forte, Faccio mia questa notte, Faccio mio il suo respiro |
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9. |
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La terra fertile e grassa, non rende piu,
Mentre tra quelle colline, il sole va giu, Tra sprazzi di cielo annoiato, sopra ai canali, La nebbia confonde e crea giorni uguali, Si agitano gli alberi al vento e muoion le foglie, Delle stagioni ora il tempo, non marca le soglie, Ma c'e un odore di terra, odore lontano, Che ci riporta ad un mondo piu umano... Ma quelle strada, che conducono agli orti, Conservano ancora intatti altri volti, Quelli di gente, che non ha avuto niente, E che ancora lotta e lottera per sempre. Dietro al mulino i rifiuti, portati dal fiume, Che taglia la grande pianura, ridotta a bitume, Mentre il tempo passato, non ha dato traccia, Il gelido vento che arriva, ti sferza la faccia, Il cuore della campagna, batte ormai stanco, Stanco di troppe parole, date in pasto al branco, Ma c'e un odore di terra, odore lontano, Che ci riporta ad un mondo piu umano... Ma quelle strade, che conducono agli orti, Conservano ancora intatti altri volti, Quelli di gente, che non ha avuto niente, E che ancora lotta e lottera per sempre.. |
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10. |
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Donna, che mi stai vicino, col tuo calore accendi il camino,
Con il tuo cuore profondo, fa che l'amore diventi il mio Mondo. Fa che la luce mi insegni il cammino e un angelo mi Stia vicino. Quando mi arrabbio e sto male perdonami e Fammi capire. Dammi un minuto di grande silenzio cosi che Io possa pensare, a volte fa male scavare di queste memorie si Puo naufragare. Donna facciamo l'amore, perche fra noi non occorre parlare. Di te ora voglio esser fiero con il tuo aiuto saro un uomo Vero. Fa che le lacrime scendano fino a bagnare quei fogli Ingialliti, dove tutte le donne che ho avuto ormai sono solo Ricordi vissuti. Amica non perderti, stammi vicino, andremo Per mille sentieri, fra gli sbagli di ieri fra gli sbagli di ieri. Di te ora voglio esser degno, sarai regina nel mio piccolo Regno, e per quanto il mio mondo sia Piccolo, c'e una luce che parte dal cuore. Ora conosco la Strada, resta con me, non avere paura. Sapro fra la notte ed il giorno, guidare la nave Nel suo ritorno. Amica di sempre non c'e piu bufera, che possa Tenerci lontani, se uniamo le mani, se uniamo le mani. |
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11. |
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Il tempo sfiora la notte senza ombre,
Al giorno bambino sorride la vita, La luna e assopita, ti rendo i miei pensieri, Strane formule nel libro di un vecchio mago. Vorrei poter volare movendo le mie ali Nel grande spazio dell'infinito, La dove i muri non segnano il percorso Ed i fiori non perdono i colori. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano, dove si perde il suono. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano... Il vento sussurra grandi storie d'amore, Storie diverse, di mondi mai visti, Racconta di spiagge andate, di aquiloni che lasciano la mano, Di uccelli alti in cielo e di grida nel silenzio. Vorrei poter donarti un po' di liberta, L'amore che ogni uomo gia da tempo piu non ha, Dare note alle tue frasi e colori ai tuoi pensieri, Costruire un castello senza armi ne guerrieri. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano, dove si perde il suono. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano... Passo dopo passo, lasciare il rancore, Scoprire l'inganno e sconfiggere il dolore, Comprare tutto il mondo, regalarlo a chi come te E nato da un giorno e crescere vorra. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano, dove si perde il suono. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano... |
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12. |
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Il cavallo capisce che soffrira
Nella ricerca disperata di una vera patria sognata Il cavallo capisce che soffrira. Tempi di rapine e lupi, Ghireikhan, Ghireikhan Di destini neri e cupi, Ghireikhan, Ghireikhan Tempi di parole amare, Ghireikhan, Ghireikhan Nessuna icona puo salvare, Ghireikhan, Ghireikhan. Ha camminato giorni e notti, Ghireikhan, Ghireikhan Ha attraversato valli e monti, Ghireikhan, Ghireikhan Senza piu speranze senza patria, Ghireikhan. Anche l'uomo capisce che soffrira Lui solo predestinato, l'antico orgoglio gia ferito, Anche l'uomo capisce che soffrira. Non ha sogni ne stivali, Ghireikhan, Ghireikhan Non ha sposa ne anelli, Ghireikhan, Ghireikhan. Nella notte dei coltelli, Ghireikhan, Ghireikhan I suoi occhi come folli, Ghireikhan, Ghireikhan. Ha camminato giorni e notti, Ghireikhan, Ghireikhan Ha attraversato valli e monti, Ghireikhan, Ghireikhan Senza piu speranze senza patria, Ghireikhan. Il cavallo capisce che morira Eroi e vinti, invasi invasori restano solo i delatori, Anche l'uomo capisce che morira Anche l'uomo capisce che morira. |
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13. |
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Le mie gambe oramai sono stanche e vorrei
dare un po' di sonno agli occhi miei. Scende l'oscurit, c' una casa pi in l, il mio viaggio adesso finir. E' per lei, io vedo quella ferrovia che fra i sassi, la mia via nel passato e nel presente corre gi. E vanno indietro gli anni miei che si fermano con lei e la mente mia non hai lasciato mai. Tutto a posto lo so, tutto a posto perch quello che lasciai ancora c', le colline pi in l, e la strada che va so che fino a lei mi porter Sono arrivato, la notte azzurra intorno a me Luglio fra quei rami e il profumo dell'estate ancora c' E qualche passo ancora e poi so che mi preparer una cena calda, il fuoco accender C' silenzio fra noi, guardo negli occhi suoi e capisco la mia ingenuit. Tutto a posto lo so, tutto a posto perch tutto come quando me ne andai tranne lei... Ma tutto a posto oramai anche se ho capito che il mio posto nel suo mondo pi non c'... ( ) |
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14. |
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Il fiume riporta olio e catrame,
Schiume e tronchi, animali letame, Se l'acqua fosse acqua Che voglia di bere... Su dimmi, ricordi Quei visi orgogliosi I tuffi dei pazzi Piu coraggiosi? Per grandi pianure Il vento domanda Ma puo morire un fiume? Il fiume riporta barche e legni, Ruggine chiodi, pesci e segni Se l'acqua fosse acqua Che voglia di bere... Su dimmi, ricordi Di voli piu belli La voce dell'uomo Dei battelli? Tra esili canne Il vento domanda Ma puo morire un fiume? Il fiume riporta quello che trova Quel che riceve, rigetta e rinnova Se l'acqua fosse acqua Che voglia di bere... Tramano vendetta Correnti scure Dai gorghi profondi Mortali paure. Tra alti pioppi Il vento domanda Ma puo morire un fiume? |
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15. |
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In quei disegni senza pi serenit
niente aquiloni, solo amare realt, niente pi azzurri che colorano il cielo solo pastelli che sporcan tutto nero. In quei disegni senza pi umanit niente sorrisi solo gesti di libert niente pi prati, ma strade con barriere, solo guerrieri che agitano bandiere. Ma questa guerra uno strano gioco, consuma gente, vita a poco a poco, con i sassi contro a quelle bombe quelle grida contro quegli spari. In quei disegni senza pi semplicit persiane chiuse, solo graffi di verit, niente cortili cos pieni e rumorosi solo figure e volti timorosi. Ma questa guerra... In quei disegni senza pi serenit niente aquiloni, solo amare realt, niente pi azzurri che colorano il cielo solo pastelli che sporcan tutto nero. |
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16. |
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Cammina cammina, quante strade
partire ritornare, rimangono nel cuore e nella mente. Cammina Cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, commina cammina. Tante dimenticate, dal ritmo del lavoro, segnate dalle ruote di antiche et dell'oro. Vicoli tenebrosi, tra bidoni e fango, viali peccaminosi, con un passo di tango. Cammina Cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, cammina commina. Verso ogni direzione, attraversano citt, sorprese da un lampione, poi perse nell'oscurit, strade sospese, tra terra mare e cielo, aspre e sinuose, abbracciate dal gelo. Cammina cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, cammina cammina. Bianche scorciatoie, danzano nei prati, s'inoltrano nei monti, ricordano passati, vanno a Ponente, corrono fra il grano, vanno ad Oriente per perdersi lontano. Cammina cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, cammina cammina. Vanno verso Nord, disegnano confini scendono poi a Sud, segnano destini, rimangono nel cuore, quelle strade sotto il sole, bello e ritornare, ma andare forse meglio. Cammina cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, cammina cammina. |
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17. |
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Vedremo soltanto una sfera di fuoco
Piu grande del sole, piu vasta del mondo Nemmeno un grido risuonera… E catene di monti coperte di neve Saranno confine a foreste di abeti Mai mano d'uomo le tocchera E solo il silenzio come un sudario si stendera Fra il cielo e la terra per mille secoli almeno Ma noi non ci saremo, noi non ci saremo.. E il vento d'estate che viene dal mare Intonera un canto fra mille rovine Fra le macerie delle citta Fra case e palazzi, che lento il tempo sgretolera Fra macchine e strade risorgera il mondo nuovo, Ma noi non ci saremo, noi non ci saremo… E dai boschi e dal mare ritorna la vita E ancora la terra sara popolata Fra notti e giorni il sole fara le mille stagioni E ancora il mondo percorrera Gli spazi di sempre Per mille secoli almeno, Ma noi non ci saremo, noi non ci saremo... |
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18. |
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19. |
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Quando la sera colora di stanco
dorato tramonto, le torri di guardia, piccola Ophelia, vestita di bianco, v incontro alla notte bellissima e scalza. Nelle sue mani ghirlande di fiori, nei suoi capelli riflessi di sogni, nei suoi pensieri mille colori, di giorno e di notte, di veglia e di sonno. Ophelia, che cosa provi quando la voce dagli spalti, ti annuncia che l'ora gi e il giorno piano muore. Ophelia, che vedi dentro al verde dell'acqua del fossato, nei guizzi che la trota fa cambiando di colore. Perch hai indossato la veste pi pura, perch hai disciolto i tuoi biondi capelli, corri allo sposo, hai forse paura che li trovasse non lunghi non belli. Quali parole sono sulle tue labbra, chi fu il poeta o quale poesia, lo sa il falcone nei suoi larghi cerchi o lo sa sol la tua dolce pazzia. Ophelia, la seta e ombre nere ti avvolgono leggere e sentirai dormendo ormai cadenze di liuto. Ophelia, non puoi sapere quante vicende ha visto il mondo, o forse sai e lo dirai con magiche parole. Ophelia le tue parole al vento, si perdono nel tempo, ma chi sapr le trover in tintinnii corrosi. Ophelia... Ophelia.... |
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20. |
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Come potete giudicar
Come potete giudicar come potete condannar facciam cos perch crediam in ogni cosa che facciam chi vi credete che noi siam per i capelli che portiam facciam cos perch crediam in ogni cosa che facciam e se vi fermaste un po' a guardar con noi parlar v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai quando per strada noi passiam voi vi voltate per guardar vivete pure se vi va ma non dovreste giudicar ci vuole poco ad immaginar quello che state per pensar vivete pure se vi va ma non dovreste giudicar e se a voi questo modo di pensar a voi non va cercate solo di capir che non facciamo male mai e se vi fermaste a guardar con noi a parlar v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai come potete giudicar come potete condannar chi vi credete che noi siam per i capelli che portiam facciam cos perch crediam in ogni cosa che facciam che nessun male si possa far |
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21. |
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Con il tuo esile corpo hai fermato un carro armato,
Bastava un ordine e saresti stato schiacciato. Ma per un momento e stato come se tutto il mondo Fosse fermo li davanti a te, a un piccolo uomo A un grande uomo, a uno come noi. Sarebbe facile dire che tu hai sconfitto un'idea, Come se odio e violenza avessero solo quel colore. Ma sto pensando a tutti quelli che hanno pagato Nel silenzio e nel dolore, perche il carro armato Non s'e fermato, niente ha risparmiato. Ti voglio dire che ne politica, ne religione, Danno il diritto di troncare la vita di un uomo. Che sogna solo una casa una donna un lavoro, Di essere libero e un poco felice in un mondo migliore Fatto di gente, gente come noi. Con il tuo esile corpo hai fermato un carro armato Bastava un ordine e saresti stato schiacciato. Ma per un momento e stato come se tutto il mondo Fosse fermo li davanti a te, a un piccolo uomo A un grande uomo, a uno come noi. |
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(Parte 1 - La foresta)
Riverisco lor signori Sono il pagliaccio della corte Della mensa della casa di un Porcaro dell'Arconte e ricordo A lor signori che per certi casi Strani l'eri che diventa oggi non Ritornera domani. Calcolando si conteggia Che la roba va al denaro ma la Mano che la porta e piu Importante del guadagno se la Roba sono i soldi anche i soldi Son la roba e il denaro e Un'astrazione della fabbrica di merci. Riverisco lor signori Sono il pagliaccio della corte Della mensa della casa di un Porcaro dell'Arconte c'e chi dice Che son matto che mi chiama Menestrello sono invece solo il paggio Del buffone del castello. |
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Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera, la polvere rossa si alzava lontano, il sole brillava di luce non vera. Immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva arrivare e tutto di intorno, non c'era nessuno, solo il tetro contorno di torri di fumo. I due camminavano e il giorno cadeva, il vecchio parlava, e piano piangeva. Con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo dei miti passati. I vecchi subiscon le ingiuria degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni. I vecchi non sanno nel loro pensiero distinguer nei sogni, il falso dal vero. Il vecchio diceva guardando lontano: |
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26. |
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Lascia che mi sieda in silenzio al tuo fianco,
e comanda alle mie labbra un nome, se gocce di rugiada ti cadono dagli occhi, comanda alle mie labbra un nome, le stelle stanno, lontano chissa dove, le stelle vanno, lontano chissa dove, Nella notte solitaria lungo il tuo cammino io ti cerchero, tra le meccaniche del mondo e i templi di Bombay ti trovero, se tu lo vuoi, ti dico dove tu sei, se tu lo vuoi, ti rivelo il segreto del cammino al suono degli dei... Il loto nasce dal sole, lo sai, ma poi, da milleni scompare a noi, quando da lassu, soffia il vento del nord, quando da lassu, soffia il vento del nord. Nella notte solitaria lungo il tuo cammino io ti cerchero, tra le meccaniche del mondo e i templi di Bombay ti trovero, se tu lo vuoi, ti dico dove tu sei, se tu lo vuoi, ti rivelo il segreto del cammino al suono degli dei... Il loto nasce dal sole, lo sai, ma poi, da milleni scompare a noi, quando da lassu, soffia il vento del nord, quando da lassu, soffia il vento del nord. Il loto nasce dal sole, lo sai, ma poi, da milleni scompare a noi, quando da lassu, soffia il vento del nord, quando da lassu, soffia il vento del nord. |
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27. |
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Che sapore c'e ritornar con te,
Ho nel cuore l'amore insieme a te Ma con gli occhi rivedo ancora lui con te. Che sapore c'e perdonare a te, Non c'e stata primavera insieme a te, Dal momento che il sole non era piu con me. Ti baciava le labbra ed io di rabbia morivo gia, Ti baciava le labbra e un pugno di sabbia Negli occhi miei oggi c'e. Che dolor, mi lascio lei, che dolor. Che sapore c'e perdonare te Di avermi insegnato che cos'e il dolor Che non puo scomparir se ricordo che... Ti baciava le labbra ed io di rabbia morivo gia, Ti baciava le labbra e un pugno di sabbia Negli occhi miei oggi c'e: Non vedo te, sei tu? Io non lo so. Ti baciava le labbra ed io di rabbia morivo gia, Ti baciava le labbra e un pugno di sabbia Negli occhi miei... |
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28. |
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Contro i fucili, carri armati e bombe
contro le giunte militari, le tombe contro il cielo che ormai pieno, di tanti ordigni nucleari contro tutti i capi al potere che non sono ignari. Contro i massacri di Sabra e Shatila contro i folli martiri dell'Ira contro inique sanzioni, crociate americane per tutta la gente che soffre, e che muore di fame. Contro chi tiene la gente col fuoco contro chi comanda e ha in mano il gioco contro chi parla di fratellanza, amore, libert e poi finanzia guerre e atrocit. Contro il razzismo sudafricano contro la destra del governo israeliano conto chi ha commesso stragi, pagato ancora non ha per tutta la gente ormai stanca che vuole verit. Contro tutte le intolleranze contro chi soffoca le speranze contro antichi fondamentalismi e nuovi imperialismi contro la poca memoria della storia. Contro chi fa credere la guerra un dovere contro chi vuole dominio e potere contro le medaglia all'onore, alla santit per tutta la gente che grida libert. |
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29. |
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30. |
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Come potete giudicar,
come potete condannar, chi vi credete che noi siam, per i capelli che portiam... Facciam cos perch crediam in ogni cosa che facciam e se vi fermaste un po' a guardar con noi parlar, v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai. Quando per strada noi passiam voi vi voltate per guardar ci vuole poco a immaginar quello che state per pensar ridete pure se vi par ma non dovreste giudicar E se questo modo di pensar a voi non va cercate almeno di capir che non facciamo male mai. Come potete giudicar come potete condannar. Chi vi credete che noi siam per i capelli che portiam Facciam cos perch crediam che nessun male si possa far E se vi fermaste un po' a guardar con noi parlar v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai. |
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31. |
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Lunga e diritta correva la strada
l'auto veloce correva la dolce estate era gi cominciata vicino a lui sorrideva vicino a lui sorrideva. Forte la mano teneva il volante forte il motore cantava non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava quel giorno che ti aspettava non lo sapevi ma cosa hai provato quando la strada impazzita quando la macchina uscita di lato e sopra un'altra finita e sopra un'altra finita. Non lo sapevi ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa quando anche il cielo di sopra crollato quando la vita fuggita quando la vita fuggita. Vorrei sapere a cosa servito vivere, amare, soffrire spendere tutti i tuoi giorni passati se cos presto hai dovuto partire se presto hai dovuto partire. Voglio per ricordarti com'eri pensare che ancora vivi voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi che come allora sorridi. |
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32. |
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Ho visto
La gente della mia eta andare via Lungo le strade che non portano mai a niente Cercare il sogno che conduce alla pazzia Nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno gia Lungo le notti che dal vino son bagnate Dentro le stanze da pastiglie trasformate Lungo le nuvole di fumo, nel mondo fatto di citta, Essere contro od ingoiare la nostra stanca civilta E un Dio che e morto Ai bordi delle strade Dio e morto Nelle auto prese a rate Dio e morto Nei miti dell'estate Dio e morto. Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede In cio che spesso han mascherato con la fede Nei miti eterni della patria o dell'eroe Perche e venuto il momento di negare tutto cio che e falsita Le fedi fatte di abitudini e paura Una politica che e solo far carriera Il perbenismo interessato, la dignita fatta di vuoto L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto E un Dio che e morto Nei campi di sterminio Dio e morto Coi miti della razza Dio e morto Con gli odi di partito Dio e morto. Ma penso Che questa mia generazione e preparata A un mondo nuovo e a una speranza appena nata Ad un futuro che ha gia in mano, a una rivolta senza armi Perche noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore e per tre giorni E poi risorge In cio che noi crediamo Dio e risorto In cio che noi vogliamo Dio e risorto Nel mondo che faremo Dio e risorto, Dio e risorto |
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33. |
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34. |
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Gli aironi neri, attraversano il cielo,
l'inverno bianco, scende dal nord, l'estate gialla, s' nascosta nel mare, il vento freddo sta correndo sui prati. Ma io e te amica mia, con le mani nelle tasche, camminiamo sulla strada, e l'estate ancora dentro, con un sogno di maree e di corpi caldi al sole, e di voci nella notte, notte chiara. Tu che conosci il mare, portami via con te, dove la gente veste solo dei suoi colori, tu che conosci il mare e il vento suo padrone, riempi quella vela e rompi quelle onde. La nebbia grigia, ha riempito le strade, lampioni persi sulla riva del fiume, l'estate gialla, c' rimasta negli occhi, la pioggia bianca, copre le strade d'argento. Ma io e te amica mia, con le mani nelle tasche, camminiamo sulla strada e l'estate ancora dentro, con un sogno di maree e di corpi caldi al sole, e di voci nella notte, notte chiara. Tu che conosci il mare, portami via con te, dove la notte chiara e il cielo pi vicino, tu che conosci il mare e le stelle come guida, prendi quel timone e insegnami la via. |