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from Nomadi - Sempre Nomadi (1981)
Sui tuoi capelli biondi giocava il vento e poi
Un volto sconosciuto a giocato i giorni miei, Un accordo di chitarra non mi basta piu Io spingo gli occhi al cielo, un'ala bianca c'e. Il giro del tuo sguardo piu non vede me Quanto buio in un pensiero dopo il sole insieme a te Un accordo di chitarra non mi basta piu Io spingo gli occhi al cielo, un'ala bianca c'e. Dei fantasmi senza casa, son questi i sogni miei Io canto ma per chi se tu sei sorda ormai, Ma una goccia di speranza lenta scende giu Nel giro del mio sguardo un'ala bianca c'e. E di colpo torna il sole se ritorni tu Non ho il tempo di fermarti ala bianca va! |
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from Nomadi - Sempre Nomadi (1981) | |||||
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from Nomadi - Sempre Nomadi (1981)
Quelli che son stati adolescenti insieme a me,
E di anni ne hanno almeno trentratre, Avevano tre miti nel settanta o giu di li: Il sesso, il socialismo ed il GT. Magari la ragazza c'era chi l'aveva gia Ma sogni rosa e petting a meta. Il sesso quello vero era tutt'altro era lontano, Hugh Heffner o la storia di un mio amico. Ma poi poco alla volta ce lo siamo conquistato, I tabu infranti c'e chi si e sposato. Lavoro, figli, alcuni divorzio infine liberta Ma ormai fuori dal mito e fuori eta. E ritorniamo indietro a quei vent'anni o giu di li, Vediamo la faccenda del GT. Io fortunato ci son stato sopra a quell'eta Perche ad un mio amico lo compro papa. E dopo tanti anni ce l'ho avuto pure io, Un GT vero proprio tutto mio. Magari certo e usato ed anche arrugginito E soprattutto ormai fuori dal mito. E c'e chi tra di noi ha abbandonato l'avventura Per noia, opportunismo o per paura. E chi non l'abbandona ma non capisce cosa sia Per troppa fede o per poca ironia. E c'e chi come me, tra sessantotto e masochismo, E ancora li che aspetta il socialismo. Arrivera stiam certi, sara euro- o dal volto umano, Speriamo che non sia di seconda mano. |
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from Nomadi - Sempre Nomadi (1981)
Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera, la polvere rossa si alzava lontano, il sole brillava di luce non vera. Immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva arrivare e tutto di intorno, non c'era nessuno, solo il tetro contorno di torri di fumo. I due camminavano e il giorno cadeva, il vecchio parlava, e piano piangeva. Con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo dei miti passati. I vecchi subiscon le ingiuria degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni. I vecchi non sanno nel loro pensiero distinguer nei sogni, il falso dal vero. Il vecchio diceva guardando lontano: |
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from Nomadi - Sempre Nomadi (1981)
Jenny abitava in un bosco a due passi dalla pieta
Jenny abitava in un bosco a due passi dalla falsita Jenny abitava in un bosco a due passi dalla vilta Jenny abitava in un bosco a due passi dalla citta. Un giorno vide bruciare il suo campicello aldila del fosso Un giorno vide bruciare il suo campicello lassu sul dosso Un giorno vide bruciare il suo campo aldila del fosso Un giorno vide bruciare il suo campo di grano rosso Un giorno vide arrivare il suo cavallo malandato Un giorno vide arrivare il suo cavallo bastonato. Ma un giorno anche questo le spari, dovette rinunciare Finche un giorno a testa china in citta la videro entrare. Jenny abitava in un bosco a due passi dalla pieta Jenny abitava in un bosco a due passi dalla falsita Jenny abitava in un bosco a due passi dalla vilta Jenny abitava in un bosco a due passi dalla citta. |
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from Nomadi - Sempre Nomadi (1981)
Non credevi
Che il tempo passasse cosi Come un sogno della notte passata Fino a quando ti sei visto allo specchio Fino a quando ti sei visto piu vecchio Fino a quando non ti muore qualcuno Fino a quando non ti muore un amico. Cosi tu pensi A quei boschi che stan scomparendo Dove noi cantavamo urlando Ma tutto ti appare sconvolto Non ricordi neanche piu un volto Non ricordi nemmeno il saluto Della gente con la quale hai vissuto. Cupamente I tuoi passi rimbomban per strada Hai passato ore e ore a pensare Quando e tardi e non sai dove andare Quando e tardi e non hai piu casa Quando e tardi e tutto il Mondo riposa Tutto avvolto in un'ombra silenziosa. Cosi tu ascolti La notte nel suo amaro morire Trascinare con se i tuoi pensieri Ma gia l'alba illumina il cielo Ti cancella il buio dal viso E gia giorno e gia domani E gia giorno e gia domani. |
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from Nomadi - Sempre Nomadi (1981)
Non e ancor tardi
E con il freddo che fa Possiamo bere qualcosa se ti va Un po' di neve si scioglie Sotto i tuoi stivali La luce sotto il portico Poco piu in la Un po' di esitazione Che forse invento io E il tuo braccio si infila sotto il mio C'e un tavolino libero Laggiu Mi s'appannano gli occhiali E non ti vedo piu E poi mentre ci sediamo Entro in una tua risata Il mio whisky La tua panna e cioccolata Niente a che vedere Con l'amore tutto cio Forse un po' di stereotipo Ma in fondo perche no Sera Sera bolognese ruffiana Umido gelo Situazione da fotoromanzo O giu di li Da non crederci a ridursi cosi Eppure C'e qualcosa da raccontare Un po' di storia privata Da barattare La sigaretta E le tue mani da toccare L'amore e chiaro Non lo faremo mai Pero abbiamo parlato di bar E poi Ma hai raccontato dei tuoi Tre padri marinai Coi baffi, con la barba e l'aquilone Ti ho raccontato delle mie matite colorate Con cui disegno arcobaleni di cartone Ma la macchina non era laggiu Dove abbiamo parcheggiato Chi si ricorda piu Dietro un angolo e nascosta Un'altra tua risata Sopra i gatti la luna e appannata Dalla tua alla mia citta Mezzanotte e vicina Con la zucca Della fata turchina Sera Sera bolognese ruffiana Umido gelo Situazione da fotoromanzo O giu di li Da non crederci A ridursi cosi Eppure C'e qualcosa da raccontare Un po' di storia privata da barattare La sigaretta E le tue mani da toccare. |
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from Nomadi - Sempre Nomadi (1981)
Utopia aveva una sorella maggiore
Che si chiamava Verita senza errore Lanciava spesso un aquilone nel vento Su cui era scritto liberta con l'accento. Le due sorelle trascorrevano il tempo Senza fermarsi mai neppure un momento Avvinte sempre quel aquilone Senza sapere, sapere ragione. Ma troppo deboli le braccia delle fate E troppo fini quelle dita delicate Strappo la fune il forte vento quel giorno E l'aquilone piu non fece ritorno. Quell'incidente cancello la magia Le due sorelle separaron la via, Utopia ando per il mondo a cercare E Verita gia si pensava a sposare. La Verita si sposava col Tempo Anche Utopia fu invitata all'evento, "Non ti sposare resta libera che tedi Guarda che le parole son seni!" "E parole sono seni hai ragione Ma per fiorire non e gia la stagione". "Il tuo non e un matrimonio d'affetto Ti pesera questa casa e quel letto." Mentre Utopia andava via allegramente Perche vedeva il futuro presente Verita a capo chino sussurrava "Stai confondendo il desiderio e il destino". E l'animo corse come fa un torrente Cambiando segno tra passato e presente, Utopia ogni notte un uomo amava Ed all'alba lo abbandonava. Per verita a quanto si dice Il matrimonio non fu mai felice Il Tempo non e un marito ideale Avaro vecchio ed anche brutale. Ma infondo infondo qualcosa ne ha avuto Con tanti (mille)* amanti lo ha reso cornuto Ed alla fine dell'infedelta Ha avuto l'eredita. Mentre Utopia che non ha un padrone Ne ha centomila senza alcuna ragione Resta da sempre a vagare nel prato, Ma l'aquilone non l'ha piu trovato. * Nella versione cantata ai periodi di Augusto veniva cantato "...con MILLE amanti l'ha reso cornuto...", poi pero con l'avvento di Danilo si e rivisto il testo modificandolo in "... con TANTI amanti l'ha reso cornuto...". |
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from Nomadi - Solo Nomadi (1990)
Si muove l'acqua, gira il mulino
Vortica il fumo sopra il camino. Gira la strada ruota il destino E il cavaliere va nel cammino. Gira la luna con nubi e il vento Girano mode che seguono il tempo, Gioca nel canto il ricordo lontano. Di un sogno gia vero poi perso pian piano. Gira la falce che taglia le spighe Girano note sopra le righe. Girano foglie nel cielo d'inverno Gira il concetto di vero in eterno. Girano cose, che per farsi baciare Alle donne piace ascoltare Sull'onda dell'aria del canto profano Di un amore che gioca nel campo di grano. Giran Madonne per ogni verone. Muovono luci. messaggi d'amore Segni rituali che si fingon quel mito Che tradisce morendo chi lo ha gia tradito. Rotola il sasso, lungo il selciato Non ha radice l'eterno sbandato. Con un ricordo di un vello spezzato Sopra un balcone dal sole indorato. Gira il mercante per ogni contrada Gira il giullare che canta la strada Gira la viola quel modale pagano Che Dio non vuole, nemmeno il guadagno |
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from Nomadi - Solo Nomadi (1990)
I gatti piu belli sono i gatti randagi.
Girano i quartieri di povera gente, Amici sinceri di chi non ha niente, Di chi tutto il giorno non fa che sognare Di notte sui tetti. miagolando alla luna Una carezza gli porta fortuna. Piu felice via se ne andra. Piu felice via se ne andra. I gatti piu belli sono i gatti randagi, Questo, il bambino gia l'ha capito, Uno sguardo un sorriso, una carezza un invito E amici cosi si sara. amici sinceri Perche non si e niente. perche tutto il giorno Non si fa che giocare, Questa carezza gli porta fortuna Piu felice via se ne andra. I gatti piu belli sono i gatti randagi Non hanno doveri, non hanno padroni. Rubando a tutte quelle persone Che sanno odiare ma non sanno amare. Di notte sui tetti miagolando alla luna Una carezza gli porta fortuna. Piu felice via se ne andra Piu felice via se ne andra. Siamo un po' tutti dei gatti randagi Ce ne andiamo coi sogni in spalla. Siamo un po' tutti dei buoni da niente. Siamo un po' tutti dei tira a campare. Noi siamo) quelli che vogliono andare Un solo credo la voglia di amare. Un solo sogno la liberta Un solo sogno la liberta. |
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from Nomadi - Solo Nomadi (1990)
In quei disegni senza piu serenita
Niente aquiloni, solo amare realta, Niente piu azzurri che colorano il cielo Solo pastelli che sporcan tutto nero. In quei disegni senza piu umanita Niente sorrisi solo gesti di liberta Niente piu prati, ma strade con barriere, Solo guerrieri che agitano bandiere. Ma questa guerra e uno strano gioco, Consuma gente, vite a poco a poco, Con i sassi contro quelle bombe Quelle grida contro quegli spari. In quei disegni senza piu semplicita Persiane chiuse, solo graffi di verita, Niente cortili cosi pieni e rumorosi Solo figure e volti timorosi. Ma questa guerra e uno strano gioco, Consuma gente, vite a poco a poco, Con i sassi contro quelle bombe Quelle grida contro quegli spari. In quei disegni senza piu serenita Niente aquiloni solo amare realta Niente piu azzurri che colorano il cielo, Solo pastelli che sporcan tutto nero. |
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from Nomadi - Solo Nomadi (1990)
Il fiume riporta olio e catrame,
Schiume e tronchi, animali letame, Se l'acqua fosse acqua Che voglia di bere... Su dimmi, ricordi Quei visi orgogliosi I tuffi dei pazzi Piu coraggiosi? Per grandi pianure Il vento domanda Ma puo morire un fiume? Il fiume riporta barche e legni, Ruggine chiodi, pesci e segni Se l'acqua fosse acqua Che voglia di bere... Su dimmi, ricordi Di voli piu belli La voce dell'uomo Dei battelli? Tra esili canne Il vento domanda Ma puo morire un fiume? Il fiume riporta quello che trova Quel che riceve, rigetta e rinnova Se l'acqua fosse acqua Che voglia di bere... Tramano vendetta Correnti scure Dai gorghi profondi Mortali paure. Tra alti pioppi Il vento domanda Ma puo morire un fiume? |
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from Nomadi - Solo Nomadi (1990)
In casa dei mercanti sembra sempre grande festa
Se c'e il maiale gli tagliano la testa, La casa dei mercanti, nascosta, blindata Dal resto del mondo, protetta isolata. In casa dei servi si aspetta la festa Ma se non e quel giorno la speranza resta, La casa dei servi, casa da rifare, Ai primi scossoni, puo anche crollare. La casa dei mercanti e alta su quel monte La casa dei servi e in basso dopo il ponte. Ma le paure, scendono giu Mentre i sogni, salgono su, Salgono su. Le figlie dei mercanti, pallide e belle Apron le finestre e normale ci son le stelle, Sembrano felici ma la noia e in agguato Nel loro dorato privilegio incantato. Le figlie dei servi hanno guance rosse, Soffrono tingono gonne rosse, Leggono romanzi con intrecci rosa, Sognano palazzi e abiti da sposa. La casa dei mercanti e alta su quel monte La casa dei servi e in basso dopo il ponte. Ma le paure, scendono giu Mentre i sogni, salgono su, Salgono su. Mercanti e servi, La stessa vita, Sogni o denari, Sabbia fra le dita, Sabbia fra le dita. |
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from Nomadi - Solo Nomadi (1990)
Fischia il treno dell'oriente, scorre e sputa sui binari,
Il suo fumo e stravagante e gli odori leggendari, Spinge forte nel tuo diario, dentro il sogno piu nascosto, Scritto gia in perfetto orario; voglio amore ad ogni costo ! Nell'armadio della notte, son rinchiuse le tue stelle E di mandorle una pioggia, Michelina hai sulla pelle Un passaggio della vita, l'esplosivo e gia tagliato La tua p elle nella seta sta fiorendo da ogni lato. Michelina. Michelina. Sbuca il treno dell'oriente con le fauci sui binari, Il tuo viaggio, e piu importante dei percorsi legionari, Tra i vestiti annuvolati, la tua felpa piu sbiadita, I profumi saporiti. gli alambicchi della vita. Gia sei diventata donna. dopo il bosco la pianura, Oltre l'orlo della gonna come morde l'avventura, Corri sulla frana e ti accorgi molto presto, Che la vita a volte e strana, dopo la pianura il bosco. Michelina. Michelina... |
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from Nomadi - Solo Nomadi (1990)
Nel mese di maggio i papaveri
Sono alti e grossi, sono rossi. Rossa e la gonna della mia donna, Rosso rosso rosso e il mio cuore. Rossa e la liberta, rosso e l'amore. Col rosso ho scritto sul muro, Grande grande. Col rosso ho scritto il nome Della mia amante. Io ti ho donato una rosa rossa Rosa rossa come rossa la tua bocca rossa, Rosso come il viso infuocato che ho baciato. Ma e nero, nero il fumo Quando parte un treno, Avvolge la tua liberta. te l'avvolge di nero. Ma tu chiudi gli occhi con amore e nostalgia Questo e l'unico trucco per non andare via. Rosso Il tramonto nel maggio caldo Rosso di sera, bel tempo si spera. Rosso Il fuoco, rosso sempre il mio gioco. Ma e nero, nero il buio Quando cala il sole, Avvolge la tua liberta, te l'avvolge di nero. Ma tu stringi i pugni con rabbia e fantasia Questo e l'unico trucco, per ritrovar la via. |
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from Nomadi - Solo Nomadi (1990)
Salvador era un uomo, vissuto da uomo
Morto da uomo, con un fucile in mano. Nelle caserme i generali, brindavano alla vittoria Con bicchieri colmi di sangue, di un popolo in catene. Da un cielo grigio di piombo Piovevano lacrime di rame, Il Cile piangeva disperato La sua liberta perduta. Mille madri desolate, piangevano figli scomparsi L'amore aveva occhi sbarrati di una ragazza bruna. Anche le colombe erano diventate falchi, Gli alberi d'ulivo trasformati in croci. Da un cielo grigio di piombo Piovevano lacrime di rame, Il Cile piangeva disperato La sua liberta perduta. Ma un popolo non puo morire, non si uccidono idee Sopra una tomba senza nome, nasceva la coscienza. Mentre l'alba dalle Ande rischiara i cieli, Cerca il suo nuovo nido una colomba bianca. Da un cielo grigio di piombo Piovevano lacrime di rame, Il Cile piangeva disperato La sua liberta perduta. |
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from Nomadi - Solo Nomadi (1990)
Il cavallo capisce che soffrira
Nella ricerca disperata di una vera patria sognata Il cavallo capisce che soffrira. Tempi di rapine e lupi, Ghireikhan, Ghireikhan Di destini neri e cupi, Ghireikhan, Ghireikhan Tempi di parole amare, Ghireikhan, Ghireikhan Nessuna icona puo salvare, Ghireikhan, Ghireikhan. Ha camminato giorni e notti, Ghireikhan, Ghireikhan Ha attraversato valli e monti, Ghireikhan, Ghireikhan Senza piu speranze senza patria, Ghireikhan. Anche l'uomo capisce che soffrira Lui solo predestinato, l'antico orgoglio gia ferito, Anche l'uomo capisce che soffrira. Non ha sogni ne stivali, Ghireikhan, Ghireikhan Non ha sposa ne anelli, Ghireikhan, Ghireikhan. Nella notte dei coltelli, Ghireikhan, Ghireikhan I suoi occhi come folli, Ghireikhan, Ghireikhan. Ha camminato giorni e notti, Ghireikhan, Ghireikhan Ha attraversato valli e monti, Ghireikhan, Ghireikhan Senza piu speranze senza patria, Ghireikhan. Il cavallo capisce che morira Eroi e vinti, invasi invasori restano solo i delatori, Anche l'uomo capisce che morira Anche l'uomo capisce che morira. |
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from Nomadi - Gente Come Noi (1991)
Cammina, cammina,
Quante strade partire, ritornare, Rimangono nel cuore e nella mente. Cammina, cammina Quante scarpe consumate, Quante strade colorate, Cammina, cammina. Quante dimenticate, Ritmo del lavoro, Segnate dalle ruote, Di antiche eta dell'oro. Vicoli tenebrosi Fra bidoni e fango, Viali peccaminosi Con un passo di tango. Cammina, cammina Quante scarpe consumate, Quante strade colorate, Cammina, cammina. Verso ogni direzione Attraversano citta, Sorprese da un lampione Poi perse nell'oscurita. Strade sospese Fra terra, mare e cielo Aspre e sinuose Abbracciate dal gelo. Cammina, cammina Quante scarpe consumate, Quante strade colorate, Cammina, cammina. Ahahahhh... Bianche scorciatoie Danzano nei prati, S'inoltrano nei monti, Ricordano passati. Vanno a ponente Corrono fra il grano, Vanno ad oriente Per perdersi lontano. Cammina, cammina Quante scarpe consumate, Quante strade colorate, Cammina, cammina. Vanno verso nord Disegnano confini, Scendono poi a sud Segnando destini. Rimangono nel cuore Quelle strade sotto il sole, Bello e ritornare, Ma andare forse e meglio. Cammina, cammina Quante scarpe consumate, Quante strade colorate, Cammina, cammina. Ahahahhh... Cammina, cammina Quante scarpe consumate, Quante strade colorate, Cammina, cammina. Ahahahhh... ah. |
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from Nomadi - Gente Come Noi (1991)
Questa notte non e normale,
Io ci provo ma non riesco a dormire, Tutto il mondo entra dalla finestra Mille voci nella mia testa. Colpa della luna, grande luminosa Che ha invaso la stanza rovistando ogni cosa, Colpa delle stelle lucide e vicine Non si riesce a contarle pungono come spine. Questa notte non e normale, Io ci provo ma non riesco a dormire, Tutto il mondo entra dalla finestra Mille voci nella mia testa. Venute da lontano con quel treno, Che ha svegliato la notte di un giorno triste, Gli occhi di Silvia, la voglia di vivere, Il sorriso di Bruno, la smania di correre. Questa notte non e normale, Io ci provo ma non riesco a dormire, Tutto il mondo entra dalla finestra Mille voci nella mia testa. Ancora le sento quelle voci lontane, Con tanti ricordi e le amicizie piu rare, L'ingenuita di Rinaldo, i gesti le mani, La dolcezza di Paolo, il suo domani. Questa notte non e normale, Io ci provo ma non riesco a dormire, Tutto il mondo entra dalla finestra Mille voci nella mia testa. |
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from Nomadi - Gente Come Noi (1991)
Piatta pianura, umida calura,
Pioppi carraie, mosche zanzare, Il sole, scheggia di vetro, taglia le mani, taglia le pietre. Piatta pianura, con terra dura, Ci vive la serpe, il riccio la volpe, Fugge il matto, occhi di gatto, che ha visto il diavolo. Ligabue, naso d'aquila, Urla al cielo la sua pena, Cesarina, per favore, voglio un bacio, dam un bes. Si, e nuda la sua umanita, La sua verita e diversita, Fugge il matto, occhi di gatto, che ha visto il diavolo. Piatta pianura, solitudine amara, Il bisogno d'amore, spezza il cuore, Fugge ilo matto, occhi di gatto, che ha visto il diavolo. Ligabue, grido la gente, Fa paura e un demente, E braccato come un cane, Da orme umane. Laggiu dove cade il sole, Un sogno un giglio, Forse un figlio, Lui Ligabue e la che va, Nessuno lo rivedra. Ligabue, Antonio, Toni. |
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from Nomadi - Gente Come Noi (1991)
Torna al tuo pianeta Mongo,
torna al tuo sole Gordon non vagare per universi bui di una falsa coscienza non andare nel freddo di un niente che speranza pi non ha. Hai staccato il tuo segnale che ti legava alla terra ti sei levato dalla rotta dell'astronave guida credi di poter andare da solo nel vero al di l. Per i pazzi non c' pi pace e tu sei pazzo Gordon dentro il freddo non c' vita e tu sei morto Mongo un fantasma opalescente maledetto nel ricordo della sua gente. |
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from Nomadi - Gente Come Noi (1991)
Il serpente piumato vola alto nel celo,
Nell'aria si espande una dolce nebbia, Parla di fumo di incoscienza e di sogni E un flauto che suona: quello di Medeghin. Lo hanno sentito tutti nel mondo, Uomini, donne, ragazzi e bambini Seguono ignari quel dolce richiamo Quel sentore di cose antiche e leali. Ma il serpente piumato ha un altro voto, Quello feroce di un condor spietato, Si butta inesorabile sulla sua preda E la stritola con artigli d'acciaio. La nebbia tenebra fin dentro le case S'insinua subdola nelle coscienze, Risveglia mostri sempre pronti a colpire, Uccide amore e solidarieta. Correte a comperare il paradiso perduto Date un calcio alla noia dai giorni, Seguite il volo del serpente piumato, Seguita la nenia del flauto di Medeghin. Ma il serpente piumato ha un altro voto, Quello feroce di un condor spietato, Si butta inesorabile sulla sua preda E la stritola con artigli d'acciaio. I venditori di morte fanno buoni affari Perche la domanda e sempre in aumento, Con dollari sporchi costruiranno ospedali, Per chi ha seguito quel grande miraggio. E tu madre non lasciare andare tua figlia, Ha grandi occhi azzurri, capelli biondi, Fa che non ascolti mai quella nenia, E dille se puo vivere nella realta. E dille che il serpente piumato ha un altro voto, Quello feroce di un condor spietato, Si butta inesorabile sulla sua preda E la stritola con artigli d'acciaio |
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from Nomadi - Gente Come Noi (1991)
Grazie a mia madre per avermi messo al mondo,
A mio padre semplice e profondo, Grazie agli amici per la loro comprensione, Ai giorni felici della mia generazione, Grazie alle ragazze a tutte le ragazze. Grazie alla neve bianca ed abbondante, A quella nebbia densa ed avvolgente, Grazie al tuono, piogge e temporali, Al sole caldo che guarisce tutti mali, Grazie alle stagioni a tutte le stagioni. Ma che film la vita tutta una tirata Storia infinita a ritmo serrato Da stare senza fiato. Ma che film la vita tutta una sorpresa Attore, spettatore tra gioia e dolore Tra il buio ed il colore. Grazie alle mani che mi hanno aiutato, A queste gambe che mi hanno portato, Grazie alla voce che canta i miei pensieri, Al cuore capace di nuovi desideri, Grazie all'emozioni, a tutte le emozioni. Ma che film la vita tutta una tirata Storia infinita a ritmo serrato Da stare senza fiato. Ma che film la vita tutta una sorpresa Attore, spettatore tra gioia e dolore Tra il buio ed il colore. Ma che film la vita tutta una sorpresa Storia infinita a ritmo serrato Da stare senza fiato. Ma che film la vita tutta una sorpresa Attore, spettatore tra gioia e dolore Fra il buio ed il colore. |
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from Nomadi - Gente Come Noi (1991)
I signori della morte hanno si,
L'albero piu bello e stato abbattuto. I signori della morte non vogliono capire, Non si uccide la vita, la memoria resta: Cosi l'albero cadendo ha sparso i suoi semi E in ogni angolo del mondo nasceranno foreste. Ma salvare le foreste vuol dire salvare l'uomo, Perche l'uomo non puo vivere tra acciaio e cemento, Non ci sara mai pace, ma il vero amore finche L'uomo non imparera a rispettare la vita. Per questo l'albero abbattuto non e caduto invano, Cresceranno foreste e una nuova idea del uomo. Ma lunga sara la strada e tanti gli alberi abbattuti, Prima che l'idea trionfi senza che nessuno muoia, Forse un giorno uomo e foresta vivranno insieme, Speriamo che quel giorno ci siano ancora. Se quel giorno arrivera ricordati di un amico, Ma proprio svigno se la foresta Ricordati di Chico. Se quel giorno arrivera ricordati di un amico, Morto per gli indios e la foresta ricordati di cico. Lai la la la, Lai la la la, Lai la la la, Lai la la la? (Grazie a gianluca per le correzioni) |
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from Nomadi - Gente Come Noi (1991)
Tu non ci crederai
Ma dove vivo non respiro Il posto e inumano Non stringo mai una mano. Posso vedere quanto e diffidente Ogni giorno il sorriso di questa gente, Posso sentire la violenza di ogni sera Nelle parole di gente che non spera. Salutami le stelle della tua citta E le sole che io porto nel mio cuore, Salutami le piazze della tua citta Riempile d'amore, ahha ahha. Tu non ci crederai Ma dove vivo non respiro, Il posto e inumano, Non stringo mai una mano. Posso pensare quanto e indifferente Nei gesti questa folla clemente, Posso toccare la natura piu vera Nello sguardo di gente che non spera. Salutami le stelle della tua citta Piantaci bandiere d'allegria, Salutami le piazze della tua citta E di fantasia. Salutami le stelle della tua citta E le sole che io porto nel mio cuore, Salutami le piazze della tua citta Riempile d'amore, ahha ahha. |
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from Nomadi - Gente Come Noi (1991)
Con il tuo esile corpo hai fermato un carro armato,
Bastava un ordine e saresti stato schiacciato. Ma per un momento e stato come se tutto il mondo Fosse fermo li davanti a te, a un piccolo uomo A un grande uomo, a uno come noi. Sarebbe facile dire che tu hai sconfitto un'idea, Come se odio e violenza avessero solo quel colore. Ma sto pensando a tutti quelli che hanno pagato Nel silenzio e nel dolore, perche il carro armato Non s'e fermato, niente ha risparmiato. Ti voglio dire che ne politica, ne religione, Danno il diritto di troncare la vita di un uomo. Che sogna solo una casa una donna un lavoro, Di essere libero e un poco felice in un mondo migliore Fatto di gente, gente come noi. Con il tuo esile corpo hai fermato un carro armato Bastava un ordine e saresti stato schiacciato. Ma per un momento e stato come se tutto il mondo Fosse fermo li davanti a te, a un piccolo uomo A un grande uomo, a uno come noi. |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Lunga e diritta correva la strada
l'auto veloce correva la dolce estate era gi cominciata vicino a lui sorrideva vicino a lui sorrideva. Forte la mano teneva il volante forte il motore cantava non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava quel giorno che ti aspettava non lo sapevi ma cosa hai provato quando la strada impazzita quando la macchina uscita di lato e sopra un'altra finita e sopra un'altra finita. Non lo sapevi ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa quando anche il cielo di sopra crollato quando la vita fuggita quando la vita fuggita. Vorrei sapere a cosa servito vivere, amare, soffrire spendere tutti i tuoi giorni passati se cos presto hai dovuto partire se presto hai dovuto partire. Voglio per ricordarti com'eri pensare che ancora vivi voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi che come allora sorridi. |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Come potete giudicar,
come potete condannar, chi vi credete che noi siam, per i capelli che portiam... Facciam cos perch crediam in ogni cosa che facciam e se vi fermaste un po' a guardar con noi parlar, v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai. Quando per strada noi passiam voi vi voltate per guardar ci vuole poco a immaginar quello che state per pensar ridete pure se vi par ma non dovreste giudicar E se questo modo di pensar a voi non va cercate almeno di capir che non facciamo male mai. Come potete giudicar come potete condannar. Chi vi credete che noi siam per i capelli che portiam Facciam cos perch crediam che nessun male si possa far E se vi fermaste un po' a guardar con noi parlar v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai. |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Gli aironi neri, attraversano il cielo,
l'inverno bianco, scende dal nord, l'estate gialla, s' nascosta nel mare, il vento freddo sta correndo sui prati. Ma io e te amica mia, con le mani nelle tasche, camminiamo sulla strada, e l'estate ancora dentro, con un sogno di maree e di corpi caldi al sole, e di voci nella notte, notte chiara. Tu che conosci il mare, portami via con te, dove la gente veste solo dei suoi colori, tu che conosci il mare e il vento suo padrone, riempi quella vela e rompi quelle onde. La nebbia grigia, ha riempito le strade, lampioni persi sulla riva del fiume, l'estate gialla, c' rimasta negli occhi, la pioggia bianca, copre le strade d'argento. Ma io e te amica mia, con le mani nelle tasche, camminiamo sulla strada e l'estate ancora dentro, con un sogno di maree e di corpi caldi al sole, e di voci nella notte, notte chiara. Tu che conosci il mare, portami via con te, dove la notte chiara e il cielo pi vicino, tu che conosci il mare e le stelle come guida, prendi quel timone e insegnami la via. |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Ho visto
La gente della mia eta andare via Lungo le strade che non portano mai a niente Cercare il sogno che conduce alla pazzia Nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno gia Lungo le notti che dal vino son bagnate Dentro le stanze da pastiglie trasformate Lungo le nuvole di fumo, nel mondo fatto di citta, Essere contro od ingoiare la nostra stanca civilta E un Dio che e morto Ai bordi delle strade Dio e morto Nelle auto prese a rate Dio e morto Nei miti dell'estate Dio e morto. Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede In cio che spesso han mascherato con la fede Nei miti eterni della patria o dell'eroe Perche e venuto il momento di negare tutto cio che e falsita Le fedi fatte di abitudini e paura Una politica che e solo far carriera Il perbenismo interessato, la dignita fatta di vuoto L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto E un Dio che e morto Nei campi di sterminio Dio e morto Coi miti della razza Dio e morto Con gli odi di partito Dio e morto. Ma penso Che questa mia generazione e preparata A un mondo nuovo e a una speranza appena nata Ad un futuro che ha gia in mano, a una rivolta senza armi Perche noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore e per tre giorni E poi risorge In cio che noi crediamo Dio e risorto In cio che noi vogliamo Dio e risorto Nel mondo che faremo Dio e risorto, Dio e risorto |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Torna al tuo pianeta Mongo,
torna al tuo sole Gordon non vagare per universi bui di una falsa coscienza non andare nel freddo di un niente che speranza pi non ha. Hai staccato il tuo segnale che ti legava alla terra ti sei levato dalla rotta dell'astronave guida credi di poter andare da solo nel vero al di l. Per i pazzi non c' pi pace e tu sei pazzo Gordon dentro il freddo non c' vita e tu sei morto Mongo un fantasma opalescente maledetto nel ricordo della sua gente. |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
In quei disegni senza pi serenit
niente aquiloni, solo amare realt, niente pi azzurri che colorano il cielo solo pastelli che sporcan tutto nero. In quei disegni senza pi umanit niente sorrisi solo gesti di libert niente pi prati, ma strade con barriere, solo guerrieri che agitano bandiere. Ma questa guerra uno strano gioco, consuma gente, vita a poco a poco, con i sassi contro a quelle bombe quelle grida contro quegli spari. In quei disegni senza pi semplicit persiane chiuse, solo graffi di verit, niente cortili cos pieni e rumorosi solo figure e volti timorosi. Ma questa guerra... In quei disegni senza pi serenit niente aquiloni, solo amare realt, niente pi azzurri che colorano il cielo solo pastelli che sporcan tutto nero. |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Contro i fucili, carri armati e bombe
contro le giunte militari, le tombe contro il cielo che ormai pieno, di tanti ordigni nucleari contro tutti i capi al potere che non sono ignari. Contro i massacri di Sabra e Shatila contro i folli martiri dell'Ira contro inique sanzioni, crociate americane per tutta la gente che soffre, e che muore di fame. Contro chi tiene la gente col fuoco contro chi comanda e ha in mano il gioco contro chi parla di fratellanza, amore, libert e poi finanzia guerre e atrocit. Contro il razzismo sudafricano contro la destra del governo israeliano conto chi ha commesso stragi, pagato ancora non ha per tutta la gente ormai stanca che vuole verit. Contro tutte le intolleranze contro chi soffoca le speranze contro antichi fondamentalismi e nuovi imperialismi contro la poca memoria della storia. Contro chi fa credere la guerra un dovere contro chi vuole dominio e potere contro le medaglia all'onore, alla santit per tutta la gente che grida libert. |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
In quei disegni senza piu serenita
Niente aquiloni, solo amare realta, Niente piu azzurri che colorano il cielo Solo pastelli che sporcan tutto nero. In quei disegni senza piu umanita Niente sorrisi solo gesti di liberta Niente piu prati, ma strade con barriere, Solo guerrieri che agitano bandiere. Ma questa guerra e uno strano gioco, Consuma gente, vite a poco a poco, Con i sassi contro quelle bombe Quelle grida contro quegli spari. In quei disegni senza piu semplicita Persiane chiuse, solo graffi di verita, Niente cortili cosi pieni e rumorosi Solo figure e volti timorosi. Ma questa guerra e uno strano gioco, Consuma gente, vite a poco a poco, Con i sassi contro quelle bombe Quelle grida contro quegli spari. In quei disegni senza piu serenita Niente aquiloni solo amare realta Niente piu azzurri che colorano il cielo, Solo pastelli che sporcan tutto nero. |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Fuori nel mondo chissa dove
o su nel cielo fra gli eterni eroi, ma nel fondo di un profondo eterno vive un uomo vive il suo inferno. La sua bocca piu non parla, le sue notti non le dorme piu, sta nascosto dietro il suo pensiero, muore un uomo muore il vero. Il pilota di Hirioshima un duro alla maniera di John Wayne Ray Ban scuri, il lavoro era guerra, ma negli occhi quel bimbo sulla terra. Fuori nel mondo chissa dove, nel riflesso del cielo nello stagno striscia ancora la scia di vapore del suo aereo e di quelle ore. Il pilota di Hirioshima un duro alla maniera di John Wayne Ray Ban scuri, il lavoro era guerra, ma negli occhi quel bimbo sulla terra. Sente battere le ali, sente il freddo tutto intorno a se, vede luce di luce piu abbagliante di quel sole esploso in un istante |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera, la polvere rossa si alzava lontano, il sole brillava di luce non vera. Immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva arrivare e tutto di intorno, non c'era nessuno, solo il tetro contorno di torri di fumo. I due camminavano e il giorno cadeva, il vecchio parlava, e piano piangeva. Con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo dei miti passati. I vecchi subiscon le ingiuria degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni. I vecchi non sanno nel loro pensiero distinguer nei sogni, il falso dal vero. Il vecchio diceva guardando lontano: |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Io, un giorno crescer?br />e nel cielo della vita voler?
ma un bimbo che ne sa sempre azzurra non pu?essere l'et?.. Una notte di settembre mi svegliai, il vento sulla pelle; sul mio corpo il chiarore delle stelle, chiss?dov'era casa mia, e quel bambino che giocava in un cortile... CORO: Io, vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro, soldi in tasca non ne ho, ma lass?mi ?rimasto Dio... S? la strada ?ancora l? un deserto mi sembrava la citt? ma un bimbo che ne sa, sempre azzurra non pu?essere l'et?.. Una notte di settembre, me ne andai: il fuoco di un camino non ?caldo come il sole del mattino; chiss?dov'era casa mia, e quel bambino che giocava in un cortile... CORO |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Vedremo soltanto una sfera di fuoco
Piu grande del sole, piu vasta del mondo Nemmeno un grido risuonera… E catene di monti coperte di neve Saranno confine a foreste di abeti Mai mano d'uomo le tocchera E solo il silenzio come un sudario si stendera Fra il cielo e la terra per mille secoli almeno Ma noi non ci saremo, noi non ci saremo.. E il vento d'estate che viene dal mare Intonera un canto fra mille rovine Fra le macerie delle citta Fra case e palazzi, che lento il tempo sgretolera Fra macchine e strade risorgera il mondo nuovo, Ma noi non ci saremo, noi non ci saremo… E dai boschi e dal mare ritorna la vita E ancora la terra sara popolata Fra notti e giorni il sole fara le mille stagioni E ancora il mondo percorrera Gli spazi di sempre Per mille secoli almeno, Ma noi non ci saremo, noi non ci saremo... |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
E cade la pioggia
E cambia ogni cosa La morte e la vita Non cambiano mai L'inverno e tornato L'estate e finita La morte e la vita Rimangono uguali. La morte e la vita Rimangono uguali. Per fare un uomo Ci vogliono vent'anni Per fare un bimbo Un'ora d'amore Per una vita Migliaia di ore Per il dolore E abbastanza un minuto. Per il dolore E abbastanza un minuto. E verra il tempo Di dire parole Quando la vita Una vita dara E verra il tempo Di fare l'amore Quando l'inverno Piu a nord se ne andra. Poi andremo via Come fanno gli uccelli Che dove vanno Nessuno lo sa Ma verra il tempo E quel cielo vedremo Quando l'inverno Dal nord tornera. Quando l'inverno Dal nord tornera E cade la pioggia E cambia ogni cosa La morte e la vita Non cambiano mai L'estate e passata L'inverno e alle porte La vita e la morte Rimangono uguali. La vita e la morte Rimangono uguali |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Le mie gambe oramai sono stanche e vorrei
dare un po' di sonno agli occhi miei. Scende l'oscurit, c' una casa pi in l, il mio viaggio adesso finir. E' per lei, io vedo quella ferrovia che fra i sassi, la mia via nel passato e nel presente corre gi. E vanno indietro gli anni miei che si fermano con lei e la mente mia non hai lasciato mai. Tutto a posto lo so, tutto a posto perch quello che lasciai ancora c', le colline pi in l, e la strada che va so che fino a lei mi porter Sono arrivato, la notte azzurra intorno a me Luglio fra quei rami e il profumo dell'estate ancora c' E qualche passo ancora e poi so che mi preparer una cena calda, il fuoco accender C' silenzio fra noi, guardo negli occhi suoi e capisco la mia ingenuit. Tutto a posto lo so, tutto a posto perch tutto come quando me ne andai tranne lei... Ma tutto a posto oramai anche se ho capito che il mio posto nel suo mondo pi non c'... ( ) |
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from Nomadi - Ma Noi No (1992)
Non dire niente
Fra un minuto il giorno nascera E l'uomo che io ero morira. Amica mia Questa casa non e casa mia Col primo vento caldo me ne andro. Cielo grande cielo blu Quanto spazio c'e lassu Cammino solo e non ti sento piu. Cielo grande cielo blu Al mio fianco c'eri tu E il giorno che nasce Cancella ogni segno di te. Un giorno insieme A lanciar sul fiume i sassi e poi Capire cosa siamo in fondo noi. Amica mia So che forse tu non capirai Ma un uomo, no non e contento mai. Cielo grande cielo blu Quanto spazio c'e lassu Cammino solo e non ti sento piu |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
Donna, che mi stai vicino, col tuo calore accendi il camino,
Con il tuo cuore profondo, fa che l'amore diventi il mio Mondo. Fa che la luce mi insegni il cammino e un angelo mi Stia vicino. Quando mi arrabbio e sto male perdonami e Fammi capire. Dammi un minuto di grande silenzio cosi che Io possa pensare, a volte fa male scavare di queste memorie si Puo naufragare. Donna facciamo l'amore, perche fra noi non occorre parlare. Di te ora voglio esser fiero con il tuo aiuto saro un uomo Vero. Fa che le lacrime scendano fino a bagnare quei fogli Ingialliti, dove tutte le donne che ho avuto ormai sono solo Ricordi vissuti. Amica non perderti, stammi vicino, andremo Per mille sentieri, fra gli sbagli di ieri fra gli sbagli di ieri. Di te ora voglio esser degno, sarai regina nel mio piccolo Regno, e per quanto il mio mondo sia Piccolo, c'e una luce che parte dal cuore. Ora conosco la Strada, resta con me, non avere paura. Sapro fra la notte ed il giorno, guidare la nave Nel suo ritorno. Amica di sempre non c'e piu bufera, che possa Tenerci lontani, se uniamo le mani, se uniamo le mani. |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
Nella grande citta
Ricoperta dalla polvere, Son rimasti solo in due, Lontani quattro miglia. Sulla strada principale Ognuno pensa: "Si, lo so, Sono rimasto solo io, sono solo." Sopravvissuti per un caso Alla grande distruzione, quando il vento separo terre emerse Da gran tempo. Qualche dio li porto, dalle magiche Montagne, dalle magiche montagne, giu in citta citta. Lui ricorda ancora bene le parole tramandate: "Quando il Mondo tremera, solo un uomo e una donna, rimarranno, Chi lo sa? a ricordare, poi pensare, ma un ombra bianca ci Sara, Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Nella grande citta, ricoperta dalla polvere, son rimasti solo In due, lontani solo un passo. Sulla strada principale, le Mani son vicine, ma un'ombra bianca E gia nel cielo. Quando il sole si sposto dalla sua costellazione, ed il mare Separo terre emerse da gran tempo. Quando Dio li porto Dalle magiche montagne, dalle magiche montagne, Giu in citta. Lui ricorda ancora bene le parole di quel vecchio: "Quando Il mondo tremera, solo un uomo ed una donna. Un mondo nuovo nascera, sotto un cielo senza stelle, sotto un mondo Antico e perso. Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... Guai se... |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
Ricordo ancora tutto, come una vecchia storia, di nobili,
Plebei e feudatari, lontana come l'anima dal reo o il tempo Da un pensiero che grida forte la sua identita e che non finira Come non puo finire l'eterno. Che invece di sprezzanti ideali di potere, di dollari, di Mercedes E di stragi, di golpe, di campagne elettorali, misteri e Quirinale, si spiega con ben altre soluzioni Che a quella gente la sulle poltrone stan sui coglioni. Ma cosa sto dicendo, che razza di discorso, possibile che Ancora non me ne renda conto, che quel che e stato e stato, Che non c'e piu riscontro tra quello che vorremmo e cio a cui Andiamo incontro. Tra vivere felici anche non proprio come dive E tante condizioni in cui si sopravvive, E ancora tra paradisi di boschi, fiori e rivi, E ozono, marmitte, diossina e detersivi. Io proprio non capisco il falso della gente, Che a tutti i costi vuole dimostrare, Sfoggiando l'apparenza che conviene, di esser gente bene E che in fondo non c'e piu gran differenza Fra loro, l'avvocato, lo stilista o l'eminenza. E la televisione libro sempre aperto, Delle tangenti sa dirci quasi tutto Delle storie di famiglie puritane, di scandali e sottane, Ma quel che e importante si e taciuto, Non e occultamento di notizia, m giornalismo muto. Ma di che sto parlando io me ne rendo conto, Che in fretta o all'incontrario sta gia girando il mondo, Che ormai ogni valore ha gia toccato il fondo, E che ogni musicista, dicono, sia un parassita immondo. Ma allora, a questo punto, che cosa dovrem dire Noi che mitra e bombe non riusciam a concepire Ci spiace che la gente sia costretta a subire Sperando almeno che chi e insoddisfatto, ci stia a sentire |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
Non ci sono prati, solo muri consumati, per giocare poche
Pietre o qualche canna di bambu. Per vivere, rubare, per sopravvivere, ammazzare, strana Legge della vita di tribu. In favelas. In favelas. Sembra che qualcuno ha disdegnato loro il cielo Negl'occhi brilla l'odio e nelle vene scorre il gelo Nati tra ingiustizie, tra rifiuti ed immondizie prima ancora di Acquistarla han gia perso dignita. Sogni tra le stelle in mano poche caramelle, il passato e Inesistente, non ha volto il presente. Sfilano le squadre della morte per le strade alla ricerca di Giustizia e giustizia non sara. In favelas. In favelas. Brucia tra le fiamme il cuore dentro le capanne Uccisi sopra un marciapiede, tanto, nessuno vede. Il mondo li rifiuta, perche il mondo non aiuta Ti ha chiamato a stare zitto, questo e l'unico diritto. Sogni tra le stelle in mano poche caramelle, il passato e Inesistente, non ha volto il presente. Sfilano le squadre della morte per le strade alla ricerca di Giustizia e giustizia non sara. In favelas. In favelas. |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
Mentre il fucile urla fuoco tutto il giorno
volano avvoltoi nel cielo blu attorno, avanza il battaglione, brilla il ferro e l'ottone, e cadono sull'erba mille bravi cittadini. C' un re, c' un re che non vuol vedere, c' un re, c' un re che non vuol sapere. Mentre il cannone lancia lampi nel cielo, rullano tamburi incalzano zampogne, insieme nella polvere, sangue e sudore, e cadono sull'erba mille bravi contadini. C' un re, c' un re che non vuol vedere, c' un re, c' un re che non vuol sapere. C' un re che dorme rapito dalle rose, non si sveglia nemmeno quando madri silenziose unite nel dolore a giovani spose, gli mostrano un anello con inciso sopra un nome. C' un re, c' un re, che non scende dal trono, c' un re, c' un re che non fa nessun dono. C' un re, c' un re che non scende dal trono, c' un re, c' un re che non fa l'ultimo dono. |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
E lui parte sempre solo, travestito da signore, silenzioso tra le
Ombre, senza fare rumore. E si sa che anche stavolta finira che lui va a bere, dove non Credono per niente se lui dice che e un mestiere. Ma e lui ladro di sogni, un lavoro che gli rende bene, lui li Prende quando, curiosi, si avvicinano alla terra, e al mercato Poi li vende, li vende ai gran signori. Poi qualcuno lo regala, Lo regala ai pittori, ai pittori e ai loro grandi amori. E lui torna sempre solo, travestito da signore, silenzioso Come un'ombra, senza far rumore. E si sa che anche stavolta, finira che lui va a casa, e sua Moglie non ci crede, se lui dice che e un mestiere. Ma e lui ladro di sogni, un lavoro che gli rende bene, lui li Prende quando, curiosi, si avvicinano alla terra, e al mercato Poi li vende, li vende ai gran signori. Poi qualcuno lo regala, Lo regala ai pittori e ai loro grandi amori. |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
Ma cosa parlate, se non sapete
Non gli serve l'aiuto di nessuno. Quando il vento mostra il suo vero volto, Lui parla alle foglie, amiche rumorose. E per un sorriso ti regala una poesia, Un pezzo di vita e poi scappa via. Ma cosa parlate, se non sapete Non gli serve l'aiuto di nessuno. Lui scrive di notte mentre la gente dorme, Nelle sue tasche solo fogli di carta, Ricordi di vita e di follie vissute, Storie di amori e di stelle perdute. Ma come son belle le poesie di Enrico, Che parlan di mare e di polene vive, Di scogli bianchi e di acque profonde, Di piccole barche, contro grandi onde. Ma come son belle le poesie di Enrico, Che parlan di lui e della sua vita. |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
Disceso nella gola fra gli scogli dell'anfratto lucida le sue rive
Il sassofrasso, gioca con la sabbia fra le dita dei bambini, Ossigena le polle dei girini, ti parla mentre passa di sentieri di Montagna quasi che venisse dalla cuccagna. Ma il gioco di colori della vecchia tintora che sciacqua le Coscienze, anche la mia, si mescola ai liquami della fogna di Montese, insieme a quelli del macello del paese, e gia un po' Meno pura l'acqua che va giu in pianura, il corso della Schiuma non e chiaro. Se ti senti niente quando ti senti vuoto prigioniero dei Ricordi a poco a poco. Forse e il tuo rifiuto di entrare nella Strada che ti ha fatto perdere la squadra. Ma il ricordo di lezioni fatte al tocco di campana da ragazzi In una pieve di montagna. Forse aiuta il lungo corso a Ritrovar se stesso, a decantar la fanga del progresso. Non la si Puo bere pero puoi farci il bagno il volto di quest'acqua e Ancora umano. Rimuovi i tuoi ricordi come i sogni che hai gia fatto, mentre La ceramica si beve il sassofrasso e il ruscello che cantava Puro dentro il suo bacile sputa piombo arsenico e metile. Il Cambio di canzoni piu non suona la campana, quest'acqua adesso e malsana. Se ti senti niente quando ti senti vuoto, prigioniero dei Ricordi a poco a poco. Forse e il tuo rifiuto di entrare nella Strada, che ti ha fatto perdere la squadra. Pero nella sua loggia saltellando contro il masso, ancora Scende ancora il sassofrasso. Ma se sei privo di ogni squadra allora prendi la strada, che ti Porta in alto, magari su in contrada Il fango dell'inverno copre i segni dei gerani, ieri impegna L'oggi nel domani. L'importante e l'individuo, l'importante e la persona, che Trasforma dentro al tempo la sua zona, il fango dell'inverno Copre i segni dei gerani, ieri impegna l'oggi nel domani. |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
Forse e solo un ricordo del tempo che va, forse e solo
Speranza gia morta, chissa? E forse e una cosa che mai si fara, e forse una volta, un Ricordo era gia. Il profumo dell'incenso si riflette, forte e denso, sulla nebbia Del cortile che si alza sulle rive. Gente in fila sale in barca, pendolari che ogni alba, Riperpetuan laghi e monti, uno spinge i loro giorni. Nel rumore del carretto, steso sotto il berretto, uno ronfa Gia ubriaco, mentre il mulo gira adagio. Tanti bravi sopra i muri, rimpiangon gli anni duri, e anche Andarla a denunciare, anche un niente puo fruttare. Il gioco degli scacchi, dell'avere per se, rompe i contatti di Chi scaltro non e. La stanchezza dei rotti rompe i perche, ma la guerra fra i Tutti, la ordina un re. Vecchia manda l'acqua, col rumore di risacca, sulla ruota del Mulino, che riempie il suo destino. Tra le canne di un canale, trilla il liuto del giullare, nel far Finta di esser sordo, intanto trova un accordo. Cerca una coerenza, la musa di ogni scienza, che armonizza, Varie parti, poi procede senza sbalzi. Ma la nube sopra il lago, resta il segno di un peccato, dal Mistero sempre uguale, che ci fa inchinare al male. Certo, viene voglia, di dire: "Ho gia dato" a chi inventa Conferme o chi ti chiede un passato. E forse una cosa che mai si fara e anche una volta un ricordo Era gia. E forse una cosa che mai si fara e anche una volta un ricordo Era gia. |
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from Nomadi - La Settima Onda (1994)
Mi chiederai perche
Io apro le finestre Nella notte buia, Quando il cielo dorme. Rispondero: lo so, Che io son figlio del vento, Che mi aiuta ancora A vivere felice. Mi chiederai perche Io apro le finestre Sulle strade vuote, Quando la gente dorme. Rispondero: lo so, Che io son figlio della notte, Che mi aiuta ancora A vivere felice. E allora vivo e vivo forte, Faccio mia questa notte, Faccio mio il suo respiro. Mi chiederai perche io Chiudo le finestre, Quando sorge il sole E le stelle son lontane. Rispondero: lo so Che io son figlio della notte, Che mi aiuta ancora a pensare. E allora vivo, e vivo forte, Con mille pensieri, Con mille idee. E, allora vivo, e vivo forte, Faccio mia questa notte, Faccio mio il suo respiro |
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from Nomadi - Lungo Le Vie Del Vento (1995)
Alla montagna andava il saggio,
Che qui da noi era di passaggio, Lungo il sentiero lo incontrai, Dai ti prego stai, ti prego stai, Io mi siedo ma una cosa resta, Vento e tempesta fanno festa, La montagna ti guarda e ti gira intorno, Amore ed odio in un girotondo? Alla montagna andava il saggio, Un uomo solo, col suo coraggio, Lungo il sentiero lo incontrai, Dai ti prego stai, ti prego stai, Io mi siedo ma una cosa resta, Vento e tempesta fanno festa, La montagna ti guarda e ti gira intorno, Amore ed odio in un girotondo, Nel cuore della realta, Nel cuore della verita, Potrai essere quel che vuoi, Allora liberati e vai. Alla montagna andava il saggio, Che qui da noi era di passaggio, Lungo il sentiero lo incontrai, Dai ti prego stai, ti prego stai, Io mi siedo ma una cosa resta, Vento e tempesta fanno festa, La montagna ti guarda e ti gira intorno, Amore ed odio in un girotondo, Nel cuore della realta, Nel cuore della verita, Potrai essere quel che vuoi, Allora liberati e vai? Alla montagna andava il saggio, Che qui da noi era di passaggio, Alla montagna andava il saggio, Sempre piu solo col suo coraggio |
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from Nomadi - Lungo Le Vie Del Vento (1995)
Lontano di troppi universi,
Dopo i mondi dispersi, Lontano oltre ogni vero, Dove si perde il pensiero, Lontano e un immenso, Oltre il balzo nel tempo, Lontano cosi come quanto, E anche il tavolino qui a fianco. Lontano e anche un dissenso, Sulla vita ed il suo senso, Lontano e un modo di fare, Vedere, sentire, giocare, Lontano e indossare lo stato di un ruolo che si e conquistato, Lontano percio e cosi tanto, Anche il tavolino qui a fianco. Quando anche il vero e vergogna, Perche infittisce la menzogna, Forse e meglio districarsi, Sbattersi del vero degli altri, Le parole non valgon le navi, Disperse fra gorghi stellari, Ma la solitudine di un cielo siderale, E forse la menzogna piu grave. Nei segnali a piccoli sorsi, Dispersi come discorsi, Un genio si vende per niente, O un cretino si gioca la mente, Di la dai pianeti del Sole, Le sirene fan quasi le prove, Mentre gia si leva un canto, Dal tavolino qui a fianco. Se ogni rapporto e una merce, Il senso del vero si perde, Non e un fatto oscuro Che c'e bisogno di una mano nel buio, Ma a portarla poi sono in tanti, Ma in odore di negozianti, Mentre c'e chi ascolta il nostro canto, Dal tavolino qui a fianco. A proportela poi sono in tanti, Ma in odore di negozianti, Mentre c'e chi ascolta il nostro canto, Dal tavolino qui a fianco, A proportela poi sono in tanti, Ma in odore di negozianti, Mentre c'e chi ascolta il nostro canto, Dal tavolino qui a fianco. |
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from Nomadi - Lungo Le Vie Del Vento (1995)
Lascia che mi sieda in silenzio al tuo fianco,
e comanda alle mie labbra un nome, se gocce di rugiada ti cadono dagli occhi, comanda alle mie labbra un nome, le stelle stanno, lontano chissa dove, le stelle vanno, lontano chissa dove, Nella notte solitaria lungo il tuo cammino io ti cerchero, tra le meccaniche del mondo e i templi di Bombay ti trovero, se tu lo vuoi, ti dico dove tu sei, se tu lo vuoi, ti rivelo il segreto del cammino al suono degli dei... Il loto nasce dal sole, lo sai, ma poi, da milleni scompare a noi, quando da lassu, soffia il vento del nord, quando da lassu, soffia il vento del nord. Nella notte solitaria lungo il tuo cammino io ti cerchero, tra le meccaniche del mondo e i templi di Bombay ti trovero, se tu lo vuoi, ti dico dove tu sei, se tu lo vuoi, ti rivelo il segreto del cammino al suono degli dei... Il loto nasce dal sole, lo sai, ma poi, da milleni scompare a noi, quando da lassu, soffia il vento del nord, quando da lassu, soffia il vento del nord. Il loto nasce dal sole, lo sai, ma poi, da milleni scompare a noi, quando da lassu, soffia il vento del nord, quando da lassu, soffia il vento del nord. |
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from Nomadi - Lungo Le Vie Del Vento (1995)
Ehi tu viaggiatore che fai
Nei deserti affollati delle citta. Ehi tu viaggiatore che vai A piedi nudi, ma non ti stanchi mai. Dimmi un po' m la strada la sai Tra tante storie non non ti perdi mai. Dimmi un po' ma la strada che fai Va davvero alla sorte, quella che vuoi Batti un colpo fai un passo e ci sei Perche nei silenzi tutto conoscerai. Batti un colpo fai un passo e ci sei Anche se il suo volto a te straniero ancora sara. Ehi tu viaggiatore che vai A piedi nudi incontro a nuove realta. Ehi tu viaggiatore che sai Guardare nella quiete di una notte di luna. Ehi tu viaggiatore che vai A piedi nudi ma non ti stanchi mai. Ehi tu viaggiatore lo sai La strada che porta alla sorte che vuoi. Batti un colpo fai un passo e ci sei Perche nei silenzi tutto conoscerai. Batti un colpo fai un passo e ci sei Anche se il suo volto a te straniero ancora sara. Ehi tu, viaggiatore che fai Nei deserti affollati delle citta. Ehi tu viaggiatore che vai A piedi nudi, ma non ti stanchi mai. |
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La terra fertile e grassa, non rende piu,
Mentre tra quelle colline, il sole va giu, Tra sprazzi di cielo annoiato, sopra ai canali, La nebbia confonde e crea giorni uguali, Si agitano gli alberi al vento e muoion le foglie, Delle stagioni ora il tempo, non marca le soglie, Ma c'e un odore di terra, odore lontano, Che ci riporta ad un mondo piu umano... Ma quelle strada, che conducono agli orti, Conservano ancora intatti altri volti, Quelli di gente, che non ha avuto niente, E che ancora lotta e lottera per sempre. Dietro al mulino i rifiuti, portati dal fiume, Che taglia la grande pianura, ridotta a bitume, Mentre il tempo passato, non ha dato traccia, Il gelido vento che arriva, ti sferza la faccia, Il cuore della campagna, batte ormai stanco, Stanco di troppe parole, date in pasto al branco, Ma c'e un odore di terra, odore lontano, Che ci riporta ad un mondo piu umano... Ma quelle strade, che conducono agli orti, Conservano ancora intatti altri volti, Quelli di gente, che non ha avuto niente, E che ancora lotta e lottera per sempre.. |
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Tu puoi, tu che nel vento ora vivi i giorni tuoi, tu puoi,
Tu che hai deciso di sfilarti questa vita, tu puoi, Da troppo tempo consumata, giacca ormai sfinita, puoi, Puoi dirmi qual'e la strada che porta al mare dai, Dimmi da dove sorge il Sole e da dove viene il mio dolore, Dimmi del vento che solca i mari e da una mano ai pescatori, Dimmi di quella pelle scura ed arsa da quel calore, Io con le mani in tasca faccio quattro passi al Sole, Io con le mani in tasca sul confine fra me ed il mare, Mentre per la gente e Agosto, Agosto ad ogni costo, Per la gente e solo Agosto, Agosto ad ogni costo... Tu puoi, tu che nel vento ora vivi i giorni tuoi, tu puoi, Tu che hai deciso di sfidare questa vita, tu puoi, Da troppo tempo consumata, gioco ormai finito, puoi, Puoi dirmi qual'e la via che porta al mare dai, Dammi una mano e vengo anch'io sotto il tuo cielo, Dammi una mano, un sacco a pelo, qui non ci resto, Dammi una mano e vengo anch'io, qui scoppia tutto, Io con le mani in tasca faccio quattro passi al Sole, Io con le mani in tasca sul confine fra me ed il mare, Mentre per la gente e Agosto, Agosto ad ogni costo, Per la gente e solo Agosto, Agosto ad ogni costo... Per la gente e Agosto, Agosto ad ogni costo, Per la gente e Agosto, Agosto ad ogni costo, Per la gente e Agosto, Agosto ad ogni costo, Per la gente e Agosto, Agosto ad ogni costo... |
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from Nomadi - Quando Ci Sarai (1996)
Un palazzo sfavillante
Dalle finestre luminose, Un portone assai bugiardo Dell'inferno sottostante. Terzo piano il piu importante Dietro a un tavolo il potere, Una giunta militare Che decide per la morte Secondo piano grandi saloni Per ricevere gl'onori , Radunando ambasciatori Di affari generali. Primo piano stan gli uffici Con gli schedari riservati, Non e aperto mai a nessuno Per informar la gente. Desaparecido, desaparecido Desaparecido, desaparecido Desaparecido. Interrati stan gli orrori, Sudan sangue quelle mura Di quei vivi senza voce Fra gli attrezzi di tortura. Li han contati a migliaia Donne, uomini e bambini La cultura e la miseria Cancellate dalla terra. Anche gli uomini di Dio Non han visto ne sentito, Hanno perso il coraggio Di un messaggio di pieta. Desaparecido, desaparecido Desaparecido, desaparecido Desaparecido. Quegli orrori son finiti, Confessati ormai si sono, Perdonati dalla legge, Chi e rimasto ricordera. Non han tombe neanche croci, Non han volto quelle voci, Sono un nome in qual foglio, A cercar la verita. Nella piazza 1° Maggio Una folla silenziosa Tiene viva quella voce, Di scomparsi senza colpa. Desaparecido, desaparecido Desaparecido, desaparecido Desaparecido. Desaparecido, desaparecido Desaparecido, desaparecido Desaparecido. |
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from Nomadi - Quando Ci Sarai (1996)
Stai con me
Prima che tutto passi, Stai con me Prima che i miei occhi Si chiudano, Solo tu puoi aprirli E dare ancora un po' di vita, Solo tu puoi aprirli Col tuo splendido sorriso, Che sollevi il buio del mio passato, Se l'amore avesse Un nome sarebbe il tuo. Oramai non ho Piu tempo da buttare, Devo custodire Tutto quello che mi rimane, Voglio attimi che Durino per sempre, Che vada o che non vada Comunque sto sentendo, Mentre prima non sentivo E anche quando Sentivo sbagliavo io. Mi sto rimettendo in gioco, Non ci sono regole, Le mie, le tue, Tu sei disposta o no, Lasciati prendere o lasciami andare, Ma non lasciarmi senza risposte. Ero solo anche in mezzo a tanti, Ero solo, con solo paure davanti, Oggi sono pronto ad affrontarle, Oggi ho imparato ad andare avanti, Ma qualunque sia la tua risposta, Tanto domani sara? Un mattino dopo. Mi sto rimettendo in gioco, Non ci sono regole, Le mie, le tue, Tu sei disposta o no, Lasciati prendere o lasciami andare, Ma non lasciarmi senza risposte. |
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from Nomadi - Quando Ci Sarai (1996)
Johnny guarda
Attentamente il mondo, Pero il mondo non fa caso a lui. Johnny scava con le dita in fondo, Se ci fosse un fondo casomai. Johnny vive intensamente come Se un domani non ci fosse mai, Di rimpianti ne coltiva a volte Ma i rimorsi, quelli guai. Johnny ha gli occhi di chi guarda Il mondo come un trapezista Che ha fiducia in chi Ha nelle mani la sua lista E si getta per un attimo Nel cielo del tendone Per vedere le stelle da vicino. Johnny ha gli occhi di chi guarda Il mondo come un trapezista Che ha fiducia in chi Ha nelle mani la sua lista E si getta per un attimo Nel cielo del tendone Per vedere le stelle da vicino. E poi riprende il suo cammino... Johnny ha visto il volto della guerra, Ma la guerra e finita ormai. Johnny che coltiva la sua terra Dice che la terra non tradisce mai. Johnny ripercorre i molti anni E riflette sui suoi pochi guai, Di bilanci non e ancora il tempo E forse non lo sara mai. Johnny guarda il mondo, Adesso agli occhi del presente E la mano tesa verso il suo destino E si affaccia per un attimo Sul cielo del balcone Per vedere sorgere il mattino. Johnny guarda il mondo, Adesso agli occhi del presente E la mano tesa verso il suo destino E si affaccia per un attimo Sul cielo del balcone Per vedere sorgere il mattino. E poi riprende il suo cammino... |
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from Nomadi - Quando Ci Sarai (1996)
Ho giocato la mia vita con i dadi all'osteria,
Ho pensato tante volte di barare o andare via, Ho provato a dare un senso al crocifisso con il Santo, Ho rubato e bestemmiato qualche volta Ho pure pianto e gia? Ho dormito per la strada e ho conosciuto il fondo, Ho capito molte lingue perche ho girato il mondo, Ho preferito star da solo o dalla parte dei perdenti, Che accettare a tutti i costi Di seguire le correnti e gia? Ho deciso di cambiare e ho provato l'emozione, Di restare ad aspettare qualche nuova soluzione, E ho tenuto in braccio un bimbo Camminando sotto il sole, Ho cercato nei suoi occhi E ho imparato le parole. Ho pensato a mio padre che andava a lavorare, A mia madre che sorrideva nel vederlo ritornare, Ho annaffiato i fiori rossi che tenevo al davanzale, Ho giocato nel cortile e poi di corsa sulle scale e gia? Ed ho creduto di star bene mentre invece stavo male, Ho capito molto presto tutto quello che non vale, Ho comprato la pazienza assieme a strani talismani, Ho rivisto i suoi occhi, viso e calli sulle mani e gia? L'ho cercata l'ho pagata se la chiamano coerenza, Questa cosa ha un prezzo fisso non potevo farne senza, E preferisco esser vinto conto il muro a torso nudo, Che cantare la vittoria Ben protetto da uno scudo e gia? E preferisco esser vinto contro Il muro a torso nudo, Che cantare la vittoria Ben protetto da uno scudo e gia |
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from Nomadi - Quando Ci Sarai (1996)
Colpevoli di esser contenti,
Odiati dal mondo dei tristi, Spiacevoli ai grandi politici, Slegati da vecchie catene. Che faccia grande che ha la musica Che fianchi larghi, che occhi enormi Che gambe lunghe che ha la musica Nasce una vita ogni momento Ogni secondo nasce un suono sai Ogni secondo e mamma musica. Spiacenti di esser contenti, Felici nel mondo dei tristi, Ridicoli ai grandi politici, Padroni di palchi di legno. Che vita strana che fa la musica, Dorme di giorno, la notte esplode, Che morte assurda che fa la musica, Ma ogni secondo e mamma musica. Che faccia grande che ha la musica Che fianchi larghi, che occhi enormi Che gambe lunghe che ha la musica Nasce una vita ogni momento Ogni secondo nasce un suono sai Ogni secondo e mamma musica. |
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from Nomadi - Quando Ci Sarai (1996)
Io non credevo di certo ai fantasmi
E a racconti di magici eroi, Ma quel giorno qualcosa di strano A preso piano piano l'avvento su me. Mi sentivo un po' fuori dal mondo E mi chiedevo mentre stavo sognando Che cos'era quel presentimento, Cos'era quell'angelo, quell'angelo al vento. E' lei, e lei, e lei e la regina dei miei sogni Che vola attraverso il cielo della mia realta, Ora che fa parte dei miei segreti Sono certo piu che mai che se ne ricordera. Continuava cosi la mia storia Col destino dai mille misteri, Come quando sentii quella voce, Ritrovo quella gioia che lei mi da. E' lei, e lei, e lei e la regina dei miei sogni Che viene a rivelarmi confortanti verita, Ti prego non lasciarmi piu da solo Dammi la speranza che ti ricorderai di me. E' lei, e lei, e lei e la regina dei miei sogni Che vola attraverso il cielo della mia realta, Ora che fa parte dei miei segreti Brilla la speranza che lei si ricordera di me. |
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from Nomadi - Quando Ci Sarai (1996)
Il tempo sfiora la notte senza ombre,
Al giorno bambino sorride la vita, La luna e assopita, ti rendo i miei pensieri, Strane formule nel libro di un vecchio mago. Vorrei poter volare movendo le mie ali Nel grande spazio dell'infinito, La dove i muri non segnano il percorso Ed i fiori non perdono i colori. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano, dove si perde il suono. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano... Il vento sussurra grandi storie d'amore, Storie diverse, di mondi mai visti, Racconta di spiagge andate, di aquiloni che lasciano la mano, Di uccelli alti in cielo e di grida nel silenzio. Vorrei poter donarti un po' di liberta, L'amore che ogni uomo gia da tempo piu non ha, Dare note alle tue frasi e colori ai tuoi pensieri, Costruire un castello senza armi ne guerrieri. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano, dove si perde il suono. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano... Passo dopo passo, lasciare il rancore, Scoprire l'inganno e sconfiggere il dolore, Comprare tutto il mondo, regalarlo a chi come te E nato da un giorno e crescere vorra. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano, dove si perde il suono. Quando ci sarai ti portero lontano, Lontano... |
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from Nomadi - Quando Ci Sarai (1996) | |||||
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997) | |||||
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Cammina cammina, quante strade
partire ritornare, rimangono nel cuore e nella mente. Cammina Cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, commina cammina. Tante dimenticate, dal ritmo del lavoro, segnate dalle ruote di antiche et dell'oro. Vicoli tenebrosi, tra bidoni e fango, viali peccaminosi, con un passo di tango. Cammina Cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, cammina commina. Verso ogni direzione, attraversano citt, sorprese da un lampione, poi perse nell'oscurit, strade sospese, tra terra mare e cielo, aspre e sinuose, abbracciate dal gelo. Cammina cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, cammina cammina. Bianche scorciatoie, danzano nei prati, s'inoltrano nei monti, ricordano passati, vanno a Ponente, corrono fra il grano, vanno ad Oriente per perdersi lontano. Cammina cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, cammina cammina. Vanno verso Nord, disegnano confini scendono poi a Sud, segnano destini, rimangono nel cuore, quelle strade sotto il sole, bello e ritornare, ma andare forse meglio. Cammina cammina, quante scarpe consumate, quante strade colorate, cammina cammina. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997) | |||||
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Lunga e diritta correva la strada
l'auto veloce correva la dolce estate era gi cominciata vicino a lui sorrideva vicino a lui sorrideva. Forte la mano teneva il volante forte il motore cantava non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava quel giorno che ti aspettava non lo sapevi ma cosa hai provato quando la strada impazzita quando la macchina uscita di lato e sopra un'altra finita e sopra un'altra finita. Non lo sapevi ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa quando anche il cielo di sopra crollato quando la vita fuggita quando la vita fuggita. Vorrei sapere a cosa servito vivere, amare, soffrire spendere tutti i tuoi giorni passati se cos presto hai dovuto partire se presto hai dovuto partire. Voglio per ricordarti com'eri pensare che ancora vivi voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi che come allora sorridi. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Come potete giudicar,
come potete condannar, chi vi credete che noi siam, per i capelli che portiam... Facciam cos perch crediam in ogni cosa che facciam e se vi fermaste un po' a guardar con noi parlar, v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai. Quando per strada noi passiam voi vi voltate per guardar ci vuole poco a immaginar quello che state per pensar ridete pure se vi par ma non dovreste giudicar E se questo modo di pensar a voi non va cercate almeno di capir che non facciamo male mai. Come potete giudicar come potete condannar. Chi vi credete che noi siam per i capelli che portiam Facciam cos perch crediam che nessun male si possa far E se vi fermaste un po' a guardar con noi parlar v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Fra i fiori tropicali, fra grida di dolcezza
la lenta lieve brezza scivolava. E piano poi portava fischiando fra la rete l'odore delle sete e della spezia. Leone di Venezia, leone di S. Marco, l'arma cristiana al varco dell'oriente. Ai porti di ponente il mare ti ha portato i carichi di avorio e di broccato. Le vesti dei mercanti trasudano di ori, tesori immani portano le stive. Si affacciano alle rive le colorate vele, fragranti di garofano e di pepe. Trasudano le schiene, schiantate dal lavoro, son per terra mirra, oro e incenso. Sembra che sia nel vento su fra la palma somma il grido del sudore e della gomma. E l'Asia par che dorma, ma sta sospesa in aria l'immensa millenaria sua cultura. I bianchi e la natura non possono schiacciare i Buddha, i Chela, gli uomini ed il mare. Leone di S. Marco, leone del Profeta, ad est di Creta corre il tuo vangelo. Si staglia contro il cielo il tuo simbolo strano la spada, e non il libro hai nella mano. Terra di meraviglie, terra di grazie e mali, di mitici animali da |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Gli aironi neri, attraversano il cielo,
l'inverno bianco, scende dal nord, l'estate gialla, s' nascosta nel mare, il vento freddo sta correndo sui prati. Ma io e te amica mia, con le mani nelle tasche, camminiamo sulla strada, e l'estate ancora dentro, con un sogno di maree e di corpi caldi al sole, e di voci nella notte, notte chiara. Tu che conosci il mare, portami via con te, dove la gente veste solo dei suoi colori, tu che conosci il mare e il vento suo padrone, riempi quella vela e rompi quelle onde. La nebbia grigia, ha riempito le strade, lampioni persi sulla riva del fiume, l'estate gialla, c' rimasta negli occhi, la pioggia bianca, copre le strade d'argento. Ma io e te amica mia, con le mani nelle tasche, camminiamo sulla strada e l'estate ancora dentro, con un sogno di maree e di corpi caldi al sole, e di voci nella notte, notte chiara. Tu che conosci il mare, portami via con te, dove la notte chiara e il cielo pi vicino, tu che conosci il mare e le stelle come guida, prendi quel timone e insegnami la via. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Ho visto
La gente della mia eta andare via Lungo le strade che non portano mai a niente Cercare il sogno che conduce alla pazzia Nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno gia Lungo le notti che dal vino son bagnate Dentro le stanze da pastiglie trasformate Lungo le nuvole di fumo, nel mondo fatto di citta, Essere contro od ingoiare la nostra stanca civilta E un Dio che e morto Ai bordi delle strade Dio e morto Nelle auto prese a rate Dio e morto Nei miti dell'estate Dio e morto. Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede In cio che spesso han mascherato con la fede Nei miti eterni della patria o dell'eroe Perche e venuto il momento di negare tutto cio che e falsita Le fedi fatte di abitudini e paura Una politica che e solo far carriera Il perbenismo interessato, la dignita fatta di vuoto L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto E un Dio che e morto Nei campi di sterminio Dio e morto Coi miti della razza Dio e morto Con gli odi di partito Dio e morto. Ma penso Che questa mia generazione e preparata A un mondo nuovo e a una speranza appena nata Ad un futuro che ha gia in mano, a una rivolta senza armi Perche noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore e per tre giorni E poi risorge In cio che noi crediamo Dio e risorto In cio che noi vogliamo Dio e risorto Nel mondo che faremo Dio e risorto, Dio e risorto |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Donna, che mi stai vicino, col tuo calore accendi il camino,
Con il tuo cuore profondo, fa che l'amore diventi il mio Mondo. Fa che la luce mi insegni il cammino e un angelo mi Stia vicino. Quando mi arrabbio e sto male perdonami e Fammi capire. Dammi un minuto di grande silenzio cosi che Io possa pensare, a volte fa male scavare di queste memorie si Puo naufragare. Donna facciamo l'amore, perche fra noi non occorre parlare. Di te ora voglio esser fiero con il tuo aiuto saro un uomo Vero. Fa che le lacrime scendano fino a bagnare quei fogli Ingialliti, dove tutte le donne che ho avuto ormai sono solo Ricordi vissuti. Amica non perderti, stammi vicino, andremo Per mille sentieri, fra gli sbagli di ieri fra gli sbagli di ieri. Di te ora voglio esser degno, sarai regina nel mio piccolo Regno, e per quanto il mio mondo sia Piccolo, c'e una luce che parte dal cuore. Ora conosco la Strada, resta con me, non avere paura. Sapro fra la notte ed il giorno, guidare la nave Nel suo ritorno. Amica di sempre non c'e piu bufera, che possa Tenerci lontani, se uniamo le mani, se uniamo le mani. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Torna al tuo pianeta Mongo,
torna al tuo sole Gordon non vagare per universi bui di una falsa coscienza non andare nel freddo di un niente che speranza pi non ha. Hai staccato il tuo segnale che ti legava alla terra ti sei levato dalla rotta dell'astronave guida credi di poter andare da solo nel vero al di l. Per i pazzi non c' pi pace e tu sei pazzo Gordon dentro il freddo non c' vita e tu sei morto Mongo un fantasma opalescente maledetto nel ricordo della sua gente. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
In quei disegni senza pi serenit
niente aquiloni, solo amare realt, niente pi azzurri che colorano il cielo solo pastelli che sporcan tutto nero. In quei disegni senza pi umanit niente sorrisi solo gesti di libert niente pi prati, ma strade con barriere, solo guerrieri che agitano bandiere. Ma questa guerra uno strano gioco, consuma gente, vita a poco a poco, con i sassi contro a quelle bombe quelle grida contro quegli spari. In quei disegni senza pi semplicit persiane chiuse, solo graffi di verit, niente cortili cos pieni e rumorosi solo figure e volti timorosi. Ma questa guerra... In quei disegni senza pi serenit niente aquiloni, solo amare realt, niente pi azzurri che colorano il cielo solo pastelli che sporcan tutto nero. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Come potete giudicar
Come potete giudicar come potete condannar facciam cos perch crediam in ogni cosa che facciam chi vi credete che noi siam per i capelli che portiam facciam cos perch crediam in ogni cosa che facciam e se vi fermaste un po' a guardar con noi parlar v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai quando per strada noi passiam voi vi voltate per guardar vivete pure se vi va ma non dovreste giudicar ci vuole poco ad immaginar quello che state per pensar vivete pure se vi va ma non dovreste giudicar e se a voi questo modo di pensar a voi non va cercate solo di capir che non facciamo male mai e se vi fermaste a guardar con noi a parlar v'accorgereste certo che non abbiamo fatto male mai come potete giudicar come potete condannar chi vi credete che noi siam per i capelli che portiam facciam cos perch crediam in ogni cosa che facciam che nessun male si possa far |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Contro i fucili, carri armati e bombe
contro le giunte militari, le tombe contro il cielo che ormai pieno, di tanti ordigni nucleari contro tutti i capi al potere che non sono ignari. Contro i massacri di Sabra e Shatila contro i folli martiri dell'Ira contro inique sanzioni, crociate americane per tutta la gente che soffre, e che muore di fame. Contro chi tiene la gente col fuoco contro chi comanda e ha in mano il gioco contro chi parla di fratellanza, amore, libert e poi finanzia guerre e atrocit. Contro il razzismo sudafricano contro la destra del governo israeliano conto chi ha commesso stragi, pagato ancora non ha per tutta la gente ormai stanca che vuole verit. Contro tutte le intolleranze contro chi soffoca le speranze contro antichi fondamentalismi e nuovi imperialismi contro la poca memoria della storia. Contro chi fa credere la guerra un dovere contro chi vuole dominio e potere contro le medaglia all'onore, alla santit per tutta la gente che grida libert. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Il fiume riporta olio e catrame,
Schiume e tronchi, animali letame, Se l'acqua fosse acqua Che voglia di bere... Su dimmi, ricordi Quei visi orgogliosi I tuffi dei pazzi Piu coraggiosi? Per grandi pianure Il vento domanda Ma puo morire un fiume? Il fiume riporta barche e legni, Ruggine chiodi, pesci e segni Se l'acqua fosse acqua Che voglia di bere... Su dimmi, ricordi Di voli piu belli La voce dell'uomo Dei battelli? Tra esili canne Il vento domanda Ma puo morire un fiume? Il fiume riporta quello che trova Quel che riceve, rigetta e rinnova Se l'acqua fosse acqua Che voglia di bere... Tramano vendetta Correnti scure Dai gorghi profondi Mortali paure. Tra alti pioppi Il vento domanda Ma puo morire un fiume? |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera, la polvere rossa si alzava lontano, il sole brillava di luce non vera. Immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva arrivare e tutto di intorno, non c'era nessuno, solo il tetro contorno di torri di fumo. I due camminavano e il giorno cadeva, il vecchio parlava, e piano piangeva. Con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo dei miti passati. I vecchi subiscon le ingiuria degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni. I vecchi non sanno nel loro pensiero distinguer nei sogni, il falso dal vero. Il vecchio diceva guardando lontano: |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Lascia che mi sieda in silenzio al tuo fianco,
e comanda alle mie labbra un nome, se gocce di rugiada ti cadono dagli occhi, comanda alle mie labbra un nome, le stelle stanno, lontano chissa dove, le stelle vanno, lontano chissa dove, Nella notte solitaria lungo il tuo cammino io ti cerchero, tra le meccaniche del mondo e i templi di Bombay ti trovero, se tu lo vuoi, ti dico dove tu sei, se tu lo vuoi, ti rivelo il segreto del cammino al suono degli dei... Il loto nasce dal sole, lo sai, ma poi, da milleni scompare a noi, quando da lassu, soffia il vento del nord, quando da lassu, soffia il vento del nord. Nella notte solitaria lungo il tuo cammino io ti cerchero, tra le meccaniche del mondo e i templi di Bombay ti trovero, se tu lo vuoi, ti dico dove tu sei, se tu lo vuoi, ti rivelo il segreto del cammino al suono degli dei... Il loto nasce dal sole, lo sai, ma poi, da milleni scompare a noi, quando da lassu, soffia il vento del nord, quando da lassu, soffia il vento del nord. Il loto nasce dal sole, lo sai, ma poi, da milleni scompare a noi, quando da lassu, soffia il vento del nord, quando da lassu, soffia il vento del nord. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997) | |||||
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
Mentre il fucile urla fuoco tutto il giorno
volano avvoltoi nel cielo blu attorno, avanza il battaglione, brilla il ferro e l'ottone, e cadono sull'erba mille bravi cittadini. C' un re, c' un re che non vuol vedere, c' un re, c' un re che non vuol sapere. Mentre il cannone lancia lampi nel cielo, rullano tamburi incalzano zampogne, insieme nella polvere, sangue e sudore, e cadono sull'erba mille bravi contadini. C' un re, c' un re che non vuol vedere, c' un re, c' un re che non vuol sapere. C' un re che dorme rapito dalle rose, non si sveglia nemmeno quando madri silenziose unite nel dolore a giovani spose, gli mostrano un anello con inciso sopra un nome. C' un re, c' un re, che non scende dal trono, c' un re, c' un re che non fa nessun dono. C' un re, c' un re che non scende dal trono, c' un re, c' un re che non fa l'ultimo dono. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997)
La terra fertile e grassa, non rende piu,
Mentre tra quelle colline, il sole va giu, Tra sprazzi di cielo annoiato, sopra ai canali, La nebbia confonde e crea giorni uguali, Si agitano gli alberi al vento e muoion le foglie, Delle stagioni ora il tempo, non marca le soglie, Ma c'e un odore di terra, odore lontano, Che ci riporta ad un mondo piu umano... Ma quelle strada, che conducono agli orti, Conservano ancora intatti altri volti, Quelli di gente, che non ha avuto niente, E che ancora lotta e lottera per sempre. Dietro al mulino i rifiuti, portati dal fiume, Che taglia la grande pianura, ridotta a bitume, Mentre il tempo passato, non ha dato traccia, Il gelido vento che arriva, ti sferza la faccia, Il cuore della campagna, batte ormai stanco, Stanco di troppe parole, date in pasto al branco, Ma c'e un odore di terra, odore lontano, Che ci riporta ad un mondo piu umano... Ma quelle strade, che conducono agli orti, Conservano ancora intatti altri volti, Quelli di gente, che non ha avuto niente, E che ancora lotta e lottera per sempre.. |
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from Nomadi - Le Strade , Gli Amici , Il Concerto [live] (1997) |